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Il Papa a Venezia Il Papa a Venezia  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

La preghiera di Francesco per la popolazione disperata di Haiti e per la pace nel mondo

Al Regina Caeli, al termine della messa in Piazza San Marco, a Venezia, il Papa leva un appello per Haiti: la comunità internazionale sostenga i lavori del nuovo Consiglio presidenziale. Quindi la preghiera per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, i Rohingya e le tante popolazioni in guerra

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Al termine della visita pastorale a Venezia,  alle “tante situazioni di sofferenza nel mondo”.

Pace e stabilità per Haiti

In primo luogo, il pensiero del Papa è per Haiti, “dove è in vigore uno stato d'emergenza e la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità di cibo e le violenze che spingono alla fuga”.

Affidiamo al Signore i lavori e le decisioni del nuovo Consiglio presidenziale di transizione, insediatosi giovedì scorso a Port au Prince, affinché, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale, possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità di cui tanto hanno bisogno.

Pace, dialogo e riconciliazione

Lo sguardo del Vescovo di Roma si allarga, poi, alle tante situazioni di sofferenza nel mondo, agli scenari di guerra che minacciano la pace e la stabilità internazionale.

Penso alla martoriata martoriata Ucraina, alla Palestina, a Israele, ai Rohingya e alle tante popolazioni che soffrono a causa di guerre, violenze. Il Dio della pace illumini i cuori perché cresca in tutti la volontà di dialogo e di riconciliazione.

Il grazie del Papa a Venezia

Il Pontefice esprime, quindi, gratitudine al patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, alle autorità civili, alle forze dell’ordine, ai collaboratori, ai volontari e a quanti hanno facilitato lo svolgimento della sua visita pastorale.

Cari fratelli e sorelle, grazie ancora per la vostra accoglienza. Grazie al Patriarca. Vi porto con me nella preghiera e anche a voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me, perché questo lavoro non è facile!

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28 aprile 2024, 12:20

Cos’è il Regina Coeli ?

L’antifona Regina Coeli (o Regina Caeli) è una delle quattro antifone mariane (le altre sono l’Alma Redemptoris Mater,  l’Ave Regina Coelorum e il Salve Regina).

Fu Papa Benedetto XIV, nel 1742, a prescrivere che venisse recitata al posto dell’Angelus e stando in piedi, come segno di vittoria sulla morte, durante il Tempo Pasquale, cioè dalla domenica di Pasqua fino al giorno di Pentecoste.

Viene recitata, come l’Angelus, tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, per consacrare la giornata a Dio e a Maria.

Questa antica antifona risalirebbe, secondo una pia tradizione,  al VI o al X secolo, mentre la sua diffusione è documentata dalla prima metà del XIII secolo, quando viene inserita nel Breviario francescano. ? composta da quattro brevi versi ciascuno dei quali si conclude con l’Alleluia, ed è la preghiera che i fedeli rivolgono a Maria, Regina del Cielo, per gioire con lei della resurrezione di Cristo.

Papa Francesco, il , proprio durante la recita del Regina Coeli nel giorno successivo alla Pasqua, ha consigliato quale deve essere la disposizione del cuore quando si recita questa preghiera:  

“… ci rivolgiamo a Maria invitandola a rallegrarsi, perché Colui che ha portato in grembo è risorto come aveva promesso, e ci affidiamo alla sua intercessione. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice”.

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