Il Papa: a Gaza uccisi civili inermi, "è la guerra, è il terrorismo"
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Francesco non dimenticha i fratelli e le sorelle che soffrono per la guerra, "in Ucraina, in Palestina e Israele e nelle altre zone di conflitto". Dopo la preghiera dell' a piazza San Pietro, in prossimità del Natale, ha chiesto che si rafforzi "l’impegno per aprire strade di pace". E nuovamente lancia un appello per quanto accade in Tessa santa, all'indomani dell'attacco israeliano alla parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza City che ha causato la morte di due donne, madre e figlia: Naheda e Samar.
Il dolore per la morte di civili
Il Pontefice segue con apprensione il tragico evolversi del conflitto in Medio Oriente: "Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose", afferma.
Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all’interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore. Una mamma e sua figlia, la signora Nahida Khalil Anton e la figlia Samar Kamal Anton, sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti, mentre andavano in bagno... È stata danneggiata la casa delle Suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore. Qualcuno dice: “È il terrorismo, è la guerra”. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che “Dio fa cessare le guerre … rompe gli archi e spezza le lance” (cfr Sal 46,9). Preghiamo il Signore per la pace.
Pregare per i bambini che vivranno un Natale difficile
Poi, nei salutare i pellegrini presenti in piazza, Papa Francesco ha benedetto i “Bambinelli”, come fa di consueto in questa circostanza. Ha inviato i suoi auguri estendendo alle famiglie e ha chiesto una preghiera particolare tenendo conto proprio degli scenari di guerra privati del calore della fratellenza:
Vi chiedo di pregare davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria.
L'Oms: l'ospedale Al-Shifa è in un bagno di sangue
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di aver partecipato a una missione congiunta delle Nazioni Unite per portare forniture sanitarie e valutare la situazione all'ospedale Al-Shifa di Gaza. Il team ha consegnato medicinali e forniture chirurgiche, attrezzature per chirurgia ortopedica, materiali e farmaci per l'anestesia all'ospedale, che "attualmente è minimamente funzionante", ha affermato l'Oms, citato dal quotidiano Haaretz. Il pronto soccorso dell'ospedale al-Shifa, il più grande nel nord di Gaza, è "un bagno di sangue" e la struttura "ha bisogno di rianimazione", ha avvertito l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Oms, citata dal Guardian, ha affermato che "decine di migliaia di sfollati stanno utilizzando l'edificio e i terreni dell'ospedale per ripararsi" e che c'è "una grave carenza" di acqua potabile e cibo. Le sale operatorie non funzionano a causa della mancanza di carburante, ossigeno e altre forniture, ha affermato l'organizzazione che parla di "centinaia di feriti'.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui