Il Papa alle Clarettiane: create nel mondo spazi di ascolto e annuncio del Vangelo
Antonella Palermo - Città del Vaticano
"Non abbiate paura di attraversare le frontiere geografiche ed esistenziali". È l'invito di Papa Francesco alle Religiose di Maria Immacolata Missionarie Clarettiane ricevute nell'Auletta dell'Aula Paolo VI questa mattina, 24 luglio, in occasione del loro 18.mo capitolo generale. Dal Pontefice l'incoraggiamento ad approfondire il carisma impresso dal fondatore Antonio Maria Claret centrato sulla passione per l’evangelizzazione e l’audacia missionaria.
Incontro, partecipazione, dialogo, comunione e missione
Il Papa nel suo esordisce paragonando il lavoro preparatorio del capitolo generale ordinario della Congregazione, un lavoro fatto insieme a coloro che condividono lo spirito di vita e missione della Famiglia claretiana, a quanto si racconta nelle Scritture sui discepoli di Emmaus i quali, nella condivisione, espressero quegli elementi caratterizzanti il cammino sinodale attuale in corso nella Chiesa:
In quel racconto evangelico vediamo due discepoli che camminano insieme, in un determinato momento incontrano uno sconosciuto, discorrono con lui e lo invitano a cenare. Quando scoprono che quel pellegrino è Gesù risorto - e lo avvertono quando sentono che i loro cuori ardono alla sua presenza, quando sono testimoni delle sue parole e dei suoi gesti, quando condividono il pane e il vino ed entrano in comunione con Lui -; allora non possono che uscire ad annunciarlo, escono, corrono, pieni di gioia. Possiamo riconoscere nel racconto di Emmaus i principali elementi del processo sinodale che stiamo vivendo nella Chiesa: incontro, partecipazione, dialogo, comunione, missione.
Missionarie nello spirito di affidamento a Maria
Sottolineando il carattere squisitamente mariano della Congregazione, il Papa esorta le missionarie a mantenersi al passo con il cammino della Chiesa universale, tenendo sempre a mente che la peculiarità di Maria è stata sempre quella di indicare Gesù, mai sé stessa:
Vi ringrazio per questa disponibilità, questo anelito a costruire insieme spazi di ascolto e di annuncio del Vangelo, in ogni luogo del mondo dove siete presenti.
La Chiesa ha bisogno del coraggio dei consacrati
Il Papa a braccio sottolinea che ha potuto personalmente sperimentare il carisma claretiano, questa "mistica" che si traduce in audacia missionaria.
Non abbiate paura di attraversare frontiere geografiche, incluse quelle esistenziali, come fece Padre Claret, affinché tutti conoscano l’amore straripante del Cuore di Dio. La Chiesa e il mondo di oggi hanno urgente bisogno della testimonianza fedele e coraggiosa delle vostre vite consacrate.
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