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Il medico che ha operato il Papa: “Sta bene, è vigile e ha fatto la sua prima battuta”

Sergio Alfieri, lo specialista che ha operato Francesco nel pomeriggio e anche nel 2021, incontra la stampa per riferire i dettagli dell’intervento: "Il Santo Padre è cosciente. Mi ha chiesto: quando la terza operazione?”. Esclusa ogni altra patologia e pure i problemi per l’anestesia generale. “La degenza per una operazione del genere è di 5-7 giorni, ma adotteremo tutte le cautele del caso. Gli ho raccomandato di non fare sforzi”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“Innanzitutto il Santo Padre sta bene”. Il professor Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato Papa Francesco oggi pomeriggio, 7 giugno, e anche nel 2021, comunica diretto la notizia che i fedeli di tutto il mondo attendevano da quando, alle 10.18 di questa mattina, la Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che per la seconda volta, nel giro di tre anni, il Papa si sarebbe sottoposto al Gemelli a un intervento chirurgico. Un’operazione di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi, in corrispondenza delle cicatrici di pregresse operazioni. 

Sveglio e vigile 

Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche, condivide con i giornalisti nel centro stampa del Policlinico romano la soddisfazione di chi ha effettuato “senza complicazioni” un intervento di circa tre ore su un paziente 86enne. E anche l’emozione, con tono pacato ma fermo, di aver visto il Papa “sveglio, vigile”, che lo ha “preso pure in giro” e “dieci minuti fa ha fatto la sua prima battuta: quando la terza operazione?”. Lui gli ha risposto raccomandando di non fare “sforzi” e di non prendere “pesi” nel prossimo periodo.

La conferenza del medico Sergio Alfieri
La conferenza del medico Sergio Alfieri

Tutte le cautele per la degenza

Il Papa al momento si trova nell’appartamento del decimo piano dell’ospedale, lo stesso che diverse volte in passato ha ospitato Giovanni Paolo II, dove da questa mattina sono puntati gli obiettivi di telecamere e fotocamere dei media di tutto il mondo che hanno avuto un sussulto quando, intorno alle 17.40, a due delle cinque finestre sono state tirate su le tende bianche. “Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”, ha detto il portavoce vaticano, Matteo Bruni, introducendo l'intervento di Alfieri. Il medico, in risposta alle domande dei cronisti, ha riferito subito delle condizioni di salute del Papa e spiegato che la degenza per un’operazione del genere solitamente dura “dai cinque ai sette giorni”, ma che in questo caso “trattandosi del Papa, un signore di 86 anni”, verranno adottate “tutte le cautele” possibili: “Dateci qualche giorno”.

Decisione del Papa

Il chirurgo ha chiarito poi che l’operazione è stata programmata dalla équipe medica che assiste il Papa, coordinata da Massimiliano Strappetti, assistente sanitario personale del Pontefice, dal momento che “in questi mesi e giorni” Francesco “ha sofferto di questi dolori”. “Non è stata una decisione di emergenza”, ma è stato stabilito ieri di effettuare un intervento dopo una Tac. “Poi sapete che decide il Papa” e il Papa stesso “ha deciso in prima persona di organizzare l’operazione oggi in base anche alla sua agenda”.

Il dottor Alfieri riferisce delle condizioni di salute del Papa
Il dottor Alfieri riferisce delle condizioni di salute del Papa

L'intervento 

Nel dettaglio il medico ha quindi spiegato procedure e fasi dell’intervento, a cominciare dalla motivazione dell’operazione: “Un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle pregresse operazioni chirurgiche laparotomiche effettuate negli anni passati”. Tale laparocele causava a Francesco, “da alcuni mesi”, una “sindrome subocclusiva intestinale dolorosa ingravescente”. Nel corso dell'intervento chirurgico, ha riferito lo specialista, “sono state riscontrate delle tenaci aderenze tra alcune anse intestinali medio-tenuali parzialmente conglobate ed il peritoneo parietale che causavano la sintomatologia sopra menzionata”. “Si è proceduto pertanto alla liberazione delle aderenze (cicatrici interne) con sbrigliamento completo di tutta la matassa tenuale. È stata quindi eseguita la riparazione del difetto erniario mediante una plastica della parete addominale con l'ausilio di una rete protesica”.

Nessun problema per l'anestesia

Da qui le parole attese da ore da giornalisti e anche dal gruppo di medici, infermieri e alcuni pazienti intanto raggruppatisi al punto stampa: “L’intervento chirurgico e l’anestesia generale si sono svolte senza complicazioni. Il Santo Padre ha reagito bene all'intervento chirurgico”. Soprattutto l’anestesia totale sul Pontefice che non ha mai nascosto – lo riferiva nel viaggio di ritorno dal Canada – i fastidi provocati dall’ultima operazione del luglio 2021, era ciò che suscitava maggiore preoccupazione. Su questo punto Alfieri è stato chiaro: “Il Santo Padre non ha mai avuto un problema con l’anestesia generale. Chiaramente a nessuno fa piacere essere addormentati perché perdiamo la coscienza ma non c’è stato nessun problema anestesiologico né due anni fa, né oggi”.

Giornalisti radunati al Policlinico Gemelli
Giornalisti radunati al Policlinico Gemelli

Esclusa ogni altra patologia

Un altro chiarimento da parte dello specialista è quello di altre malattie. L’intervento di stenosi diverticolare del 2021 “era per una patologia benigna, da cui il Papa è completamente guarito”, ha affermato. "La patologia per la quale il Papa è stato operato oggi è benigna e non lascerà tracce", ha aggiunto il medico, precisando "una volta per tutte" che “non sono state riscontrate altre patologie”.

Il grazie ai medici

Alfieri ha colto l’occasione anche per ringraziare tutti i medici che lo hanno assistito nell’operazione: Valerio Papa, Roberta Menghi, Antonio Tortorelli e Giuseppe Quero. L’anestesia è stata effettuata dal professor Massimo Antonelli, direttore del Dipartimento di Scienze dell'emergenza, anestesiologiche e della rianimazione, coadiuvato dai dottori Teresa Sacco, Paola Aceto, Maurizio Soave e Giuseppina Annetta per il posizionamento dell’accesso vascolare centrale.

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07 giugno 2023, 20:15