Il Papa: si ascolti il desiderio della gente che vuole la pace in Ucraina
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Sono due gli applausi che Papa Francesco chiede ai fedeli in Piazza San Pietro per la recita del Uno per le beatificazioni di ieri, sabato 6 maggio, in Uruguay e Spagna e uno per le Guardie Svizzere che hanno giurato sempre ieri, nel Cortile di San Damaso. Ma il pensiero di Papa Francesco è per la martoriata Ucraina, chiede infatti preghiere alla Vergine per il dono della pace, ricordando che a Pompei domani, 8 maggio, sarà recitata a mezzogiorno la supplica alla Madonna del Rosario composta dal Beato Bartolo Longo nel 1883. “Nel santuario – dice il Pontefice – che il Beato volle dedicare alla pace”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
In questo mese di maggio preghiamo il Rosario chiedendo alla Vergine Santa il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina. Possano i responsabili delle Nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace!
La preghiera alla Vergine e la Messa nel Santuario di Pompei saranno presiedute in mattinata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana. La Supplica viene recitata due volte l’anno: l’8 maggio, giorno in cui ebbe inizio nel 1876 la costruzione del santuario e la prima domenica di ottobre.
Dalla parte delle vittime
Pace ma anche attenzione ai bambini vittime di violenza. Francesco nei saluti ricorda l’Associazione Meter, e il suo fondatore don Fortunato Di Noto, impegnati a “prevenire e contrastare la violenza sui minori” che, in questa domenica, concludono le iniziative della 27.ma Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento, della indifferenza contro la pedofilia, iniziate lo scorso 25 aprile.
Vi sono vicino, fratelli e sorelle e vi accompagno con la preghiera e il mio affetto: non stancatevi mai di stare dalla parte di chi è vittima, lì c’è Cristo Bambino che vi aspetta, grazie.
I due nuovi beati
Il Papa ricorda poi la beatificazione a Montevideo, in Uruguay, del vescovo Jacinto Vera, vissuto nel secolo XIX.
Pastore che si prese cura del suo popolo, testimoniò il Vangelo con generoso slancio missionario, favorendo la riconciliazione sociale nel clima teso della guerra civile.
Tratteggia anche la figura di Maria de la Concepción Barrecheguren y García, morta a 22 anni, nel 1927, beatificata a Granada in Spagna. “Costretta a letto da una grave malattia, sopportò – spiega il Papa - le sofferenze con grande forza spirituale, suscitando in tutti ammirazione e consolazione”.
I saluti del Papa
“Un saluto speciale – aggiunge Francesco - va alle nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici e alle Autorità elvetiche che hanno preso parte ai festeggiamenti di questo benemerito Corpo”. Saluti anche ad gruppo di malati di fibromialgia dell’Area Medica del Vicariato di Roma, alla Famiglia Camilliana Laica, le Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, l’Associazione Laici della Misericordia e ai tanti fedeli venuti in Vaticano da ogni parte di Italia e del mondo.
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