Francesco è rientrato dall'Ungheria: grato per la calorosa accoglienza
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Francesco è atterrato all'aeroporto di Fiumicino alle 19.25. Si è concluso così il suo viaggio apostolico in Ungheria, tre giorni trascorsi a Budapest, dove lo hanno visto impegnato sette appuntamenti. Nel Paese il Pontefice ha pronunciato sei discorsi, confermando nella fede il popolo ungherese, esortandolo a costruire la pace in un’Europa chiamata ad essere inclusiva ed aperta. L’airbus blu A320neo di Ita Airwais è decollato dall’aeroporto internazionale Ferenc Liszt della capitale alle 18.08, dopo la cerimonia di congedo. A salutare il Papa c’era la presidente della Repubblica Katalin Novák. Con lei il Pontefice si è intrattenuto a parlare per qualche minuto, poi si è avviato verso l'aereo. Lungo il tappeto rosso, steso fino all’aeromobile, un gruppo di persone, fra le quali il seguito locale, la delegazione ungherese e alcuni fedeli.
Poco dopo il decollo, Francesco ha inviato il consueto telegramma di congedo alla presidente Novák, nel quale viene espressa gratitudine alle autorità e ai cittadini ungheresi per la “calorosa accoglienza e la generosa ospitalità”. Il Papa, assicurando le sue preghiere, invoca sulla nazione “le benedizioni di Dio Onnipotente per l’unità, la fraternità e la pace”. Sul suo account @Pontifex, Francesco ha poi ribadito il suo grazie al "popolo ungherese per l’accoglienza e per l’affetto" provato in questi giorni. "Affido alla Madonna tutti gli ungheresi - si legge nel tweet -. Grato per questi giorni, vi porto nel cuore e vi chiedo di pregare per me".
I telegrammi ai capi di Stato dei Paesi sorvolati
Nel rientro, un messaggio di auguri, con l’assicurazione di preghiere per il benessere della nazione, è stato inviato anche a Zortan Milanovic, presidente della Croazia, Paese sorvolato nella rotta di volo, e un secondo al presidente italiano, Sergio Mattarella, nel quale Francesco sottolinea di aver incontrato “persone desiderose di costruire sulla base dei valori evangelici la convivenza civile e la pace tra i popoli”.
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