Francesco: il cardinale Poletto, servitore della Chiesa senza risparmiarsi
Pope
Un “servitore fedele” del Vangelo e della Chiesa. Il ritratto bello di un pastore di anime che emerge anche dalla breve prosa di un telegramma di cordoglio. Lo firma il Papa, che si fa vicino alla comunità ecclesiale di Torino attraverso il suo arcivescovo, Roberto Repole, per ricordare l’89.enne cardinale Severino Poletto, scomparso sabato scorso, che a capo della diocesi del capoluogo piemontese fu dal ’99 al 2010 e dove ora riposerà, nella Basilica della Beata Vergine della Consolata, dopo i funerali che verranno celebrati il 22 dicembre alle 15, nella Basilica Cattedrale metropolitana di S. Giovanni Battista.
Famiglie e missioni diocesane
Francesco offre vicinanza e preghiera ripercorrendo in breve i passi di un ministero lungo, iniziato “dapprima come parroco a Casale - attento nei riguardi del laicato e impegnato, in spirito di condivisione evangelica, nell’attività lavorativa” - proseguito come vescovo di Fossano, “dedito in particolare alle famiglie, ai giovani e alla promozione della catechesi” e quindi nella veste di vescovo di Asti quando, si legge nel testo del telegramma, favorì “le missioni diocesane, profondendo le sue capacità di governo nella riorganizzazione della Chiesa sul territorio”.
Nuovo slancio al Vangelo
Infine l’approdo a Torino dell’allora monsignor Poletto e il suo servizio, profuso “senza risparmio - sottolinea Francesco - animato dal desiderio di stare vicino ai sacerdoti e di dare slancio all’evangelizzazione, anche attraverso significativi eventi pubblici”. Tra questi ultimi vanno ricordate le due ostensioni della Sindone, durante il Giubileo del Duemila e nel 2010, quest’ultima con la presenza di Benedetto XVI. In precedenza l’approdo alla porpora cardinalizia per volontà di Giovanni Paolo II, nel febbraio 2001, durante lo stesso concistoro che vide Papa Wojtyla consegnare la berretta a Jorge Mario Bergoglio.
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