L'incoraggiamento del Papa a don Maurizio Patriciello, parroco nella Terra dei Fuochi
Michele Raviart - Città del Vaticano
¡°Pronto, sono Papa Francesco¡±. Arriva all¡¯improvviso da un numero sconosciuto la telefonata del Pontefice a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano in provincia di Napoli, da sempre impegnato nella lotta alle mafie nelle cosiddette Terre dei Fuochi, l¡¯area tra Napoli e Caserta che la camorra ha fatto diventare una discarica a cielo aperto. ¡°La telefonata è durata pochi minuti¡±, racconta a Pope lo stesso don Maurizio, ¡°e lui mi ha detto di conoscere la situazione in cui lavoriamo¡±, ¡°dei problemi che abbiamo con la camorra¡±. ¡°Ha detto che mi stava vicino e pregava per me e ha chiesto anche preghiere per lui¡±. ¡°È stata veramente una sorpresa anche perché non si è fatto preannunciare da nessuno¡±.
La bomba in Chiesa il giorno del suo compleanno
Lo scorso 12 marzo, giorno del compleanno di don Maurizio, una bomba è esplosa davanti la parrocchia di San Paolo apostolo al Parco Verde di Caivano. ¡°Mi ha fatto piacere che il Papa sapesse tutto della questione¡±, ha detto il sacerdote, che vive sotto scorta, ¡°e ci teneva a farmi sapere che lui mi era vicino, pregava per me e mi incoraggiava a continuare a fare quello che sto facendo¡±. ¡°Anche negli anni passati è stato vicino a noi per quanto riguarda la questione ambientale¡±, ha aggiunto, soprattutto "dopo la Laudato Si¡¯¡±.
Quartieri nati col "peccato originale"
¡°La nostra attività continua¡± sottolinea don Patriciello. ¡°Questi sono quartieri problematici, che io dico sempre di essere nati con il ¡®peccato originale¡¯, ribadisce. ¡°Ci misero tutte queste famiglie povere, molte anche oneste, che poi in questi anni se ne sono andate e hanno lasciato le loro case alla camorra che ne è entrata in possesso. E quindi, man mano che passa il tempo, se lo Stato non fa sentire forte la sua mano diventa sempre più problematico¡±.
La vicinanza del Papa alle Terre dei fuochi
Papa Francesco avrebbe dovuto visitare Acerra, vicino a Caivano, il 24 maggio del 2020, per parlare alle popolazioni della Terra dei Fuochi. Un viaggio poi rimandato a causa della pandemia. Quel giorno il Pontefice lo ricordò . ¡°Oggi avrei dovuto recarmi ad Acerra, per sostenere la fede di quella popolazione e l¡¯impegno di quanti si adoperano per contrastare il dramma dell¡¯inquinamento nella cosiddetta Terra dei fuochi¡±, disse, dando il suo saluto, la sua benedizione e il suo incoraggiamento a tutta la comunità.
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