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Suor Maria De Coppi, comboniana uccisa in Mozambico (nella foto ultima a destra) Suor Maria De Coppi, comboniana uccisa in Mozambico (nella foto ultima a destra)

All'Angelus il ricordo di suor Maria De Coppi, la missionaria uccisa in Mozambico

Francesco dopo la preghiera mariana sottolinea che la religiosa comboniana "ha servito con amore per quasi sessant’anni" il popolo del Paese africano. Dal Pontefice anche uno speciale saluto al caro popolo dell’Etiopia, "che oggi celebra il suo tradizionale capodanno"

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

"In questo momento di preghiera mi è caro ricordare suor Maria de Coppi, missionaria comboniana, uccisa a Chipene, in Mozambico, dove ha servito con amore per quasi sessant’anni. La sua testimonianza dia forza e coraggio ai cristiani e a tutto il popolo mozambicano". Lo ha detto Papa Francesco dopo l'Angelus riferendosi al dramamtico episodio avvenuto nel Paese africano nella notte tra il 6 e il 7 settembre.

L’ultimo saluto a suor Maria

I funerali di suor Maria De Coppi si sono svolti in Mozambico nella giornata del 9 settembre. L’arcivescovo di Napula, monsigno Inácio Saure, davanti alla bara ha ricordato le parole del profeta Ezechiele: “Che il peccatore si converta e viva”. La comunità comboniana di Chipene, nel nord del Paese, è stata attaccata nella notte tra il 6 e il 7 settembre da un gruppo armato. Suor Maria De Coppi, 84 enne di origini venete, e nel Paese dal 1963, è stata uccisa da un colpo di pistola. Altre due suore della comunità e due sacerdoti fidei donum sono riusciti a mettersi in salvo.

Il saluto del Papa al popolo dell'Etiopia

Francesco ha rivolto "uno speciale saluto al caro popolo dell’Etiopia, che oggi celebra il suo tradizionale capodanno": "assicuro la mia preghiera e auguro ad ogni famiglia e all’intera nazione il dono della pace e della riconciliazione".

Tra siccità e combattimenti

In Etiopia si registrano ancora scontri nel nord del Paese, dove dal novembre del 2020 è in corso un sanguinoso conflitto tra il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tpfl) e le forze governativo. Un conflitto – come ricorda anche l’Osservatore Romano - che aggrava ancor di più la crisi umanitaria nel Paese, già scosso da una siccità cronica, dalla penuria nei raccolti. Si stima in particolare che siano almeno 7 milioni i bambini, in Etiopia, bisognosi di aiuto. Il conflitto nella regione del Tigray, con il cessate il fuoco di marzo sempre più in bilico, è uno dei drammi che lacera il Paese: nei giorni scorsi è stato bombardato un asilo a Makallè provocando numerosi vittime.

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11 settembre 2022, 12:30