Un’ipotesi allo studio il viaggio del Papa in Libano
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“È un’ipotesi allo studio”: lo ha detto il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni rispondendo ad alcuni giornalisti sull’eventualità di un viaggio del Papa in Libano. È stato il presidente libanese Michel Aoun a dare la notizia, in un tweet, di una prossima visita di Francesco nel Paese dei Cedri.
“I libanesi - ha affermato Aoun - aspettano da tempo questa visita per esprimere la loro gratitudine per l’attenzione di Sua Santità nei confronti del Libano e per ringraziarlo per le iniziative che ha intrapreso per il Paese e per le preghiere che ha offerto per la sua pace e la sua stabilità”.
Il recente incontro del Papa con il presidente Aoun
Papa Francesco aveva ricevuto in Vaticano il presidente libanese il 22 marzo scorso. Aoun aveva poi incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato - aveva informato la Sala Stampa vaticana - si era sottolineata l'importanza delle buone relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Libano, delle quali quest’anno ricorre il 75° anniversario. Ci si era poi soffermati sulle gravi problematiche socio-economiche che la Nazione sta vivendo e sulla situazione dei rifugiati, auspicando che l’aiuto della Comunità internazionale, le prossime elezioni legislative e le riforme necessarie possano contribuire a rafforzare la coesistenza pacifica tra le varie confessioni religiose che vivono nel Paese dei Cedri. Infine si era parlato delle conseguenze disastrose dell’esplosione del porto di Beirut avvenuta il 4 agosto 2020 e della richiesta di giustizia e verità manifestata dalle famiglie delle vittime.
Il desiderio di Francesco di recarsi in Libano
Francesco ha affermato più volte di volersi recarsi in Libano. A un anno dall'esplosione nel porto della capitale, il 4 agosto scorso, durante l’udienza generale, il Papa aveva rivolto il suo pensiero all’intero Paese e in particolare alle vittime, alle loro famiglie e a quanti hanno perso casa e lavoro. E aveva poi aggiunto: “Il mio desiderio di venire a visitarvi è grande e non mi stanco di pregare per voi perché il Libano ritorni a essere un messaggio di fratellanza, un messaggio di pace per tutto il Medio Oriente". Sempre lo scorso anno, l’1 luglio, il Pontefice aveva voluto una Giornata di preghiera e riflessione per il Libano ospitando in Vaticano i patriarchi e capi delle Chiese orientali del Paese dei cedri. E di ritorno dall’Iraq, nel colloquio con i giornalisti, durante la conferenza stampa in volo, ancora lo scorso anno, l'8 marzo, Francesco aveva rivelato di aver promesso, in una lettera al cardinale Bechara Raï, un suo viaggio in Libano.
I papi nel Paese dei Cedri
Hanno visitato il Paese dei Cedri nel 1997 Giovanni Paolo II e nel 2012 Benedetto XVI; per Papa Ratzinger è stato l'ultimo viaggio apostolico del suo pontificato. Ma è da ricordare lo scalo tecnico di Paolo VI nel 1964, il primo Papa a mettere piede sul suolo libanese. Montini si fermò un’ora a Beirut, diretto al Congresso eucaristico di Bombay, in India. Accolto dal presidente della Repubblica, Charles Hélou, e dalle principali autorità politiche e religiose del Paese, Paolo VI tenne un breve discorso in francese. “Il Libano, ci fa piacere dirlo in questo luogo, occupa con onore il suo posto tra le nazioni - sottolineò -. La sua storia, la sua cultura e il carattere pacifico dei suoi abitanti gli hanno fatto guadagnare, si può dire, stima generale e amicizia. Le sue antiche e venerabili tradizioni religiose, soprattutto, sembrano degne del Nostro elogio. E non possiamo dimenticare, in particolare - aveva proseguito Papa Montini - tutto ciò che la fede delle popolazioni cristiane libanesi rappresenta per la Chiesa, espressa nell’armoniosa diversità dei riti, nell'abbondanza e varietà delle comunità religiose e monastiche, nelle numerose attività di carattere apostolico, educativo, culturale o caritativo”.
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