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Il Papa: con il Risorto per uscire dalle tombe delle nostre paure

Francesco al Regina Coeli nel Lunedì dell’Angelo esorta ad abbandonare i sepolcri delle falsità: Gesù risorto vuole farci testimoni della verità che rende liberi

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Il Risorto ci vuole fare uscire dai sepolcri delle doppiezze. Durante la recita del di fronte a circa 25mila fedeli in un’assolata Piazza San Pietro, Papa Francesco mette in guardia dalla falsità, ostacolo che l’annuncio può incontrare. I soldati di guardia al sepolcro erano stati pagati con una buona somma di denaro per mentire e dire che il corpo di Gesù era stato rubato dai suoi discepoli (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

La tentazione del dio denaro

La logica dell’occultamento, avverte il Santo Padre, si oppone all’annuncio della verità. "Davanti al Signore risorto, c’è il dio denaro, che sporca tutto, rovina tutto, chiude le porte alla salvezza. Nella vita quotidiana c'è la tentazione di adorare questo dio denaro":

Giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l’informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi.

Il Papa durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo
Il Papa durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo

Uscire dalla tomba della paura

Gesù ha vinto la morte. Alle donne che si erano recate al sepolcro dice “non temete”: egli – osserva il Papa – sa che le nostre paure nascono da quella grande paura che è la morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di stare male, di non farcela più. “Non temere”: il Signore lo dice accanto al sepolcro da cui è uscito vittorioso per invitarci ad uscire dalle tombe delle nostre paure. Le nostre paure sono come le tombe, ci seppelliscono dentro:

Egli sa che il timore sta sempre accovacciato alla porta del nostro cuore e che abbiamo bisogno di sentirci ripetere non temere: al mattino di Pasqua come al mattino di ogni giorno. Fratello, sorella che credi in Cristo, non temere! “Io – ti dice Gesù – ho provato per te la morte, ho preso su di me il tuo male. Ora sono risorto per dirti: Sono qui, con te, per sempre. Non temere!”.

I fedeli in Piazza San Pietro durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo
I fedeli in Piazza San Pietro durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo

Andare ad annunciare

Gesù libera dalla paura che porta a chiuderci in noi stessi. Il Risorto fa uscire e ci manda ad annunciare agli altri. “Quelle donne – osserva Francesco – non erano le più adatte e preparate per annunciare il Risorto, ma al Signore non importa. A lui importa che si esca e si annunci. Perché la gioia pasquale non è da tenere per sé”:

La gioia di Cristo si rafforza donandola, si moltiplica condividendola. Se ci apriamo e portiamo il Vangelo, il nostro cuore si dilata e supera la paura.

Il Papa durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo
Il Papa durante la recita del Regina Coeli nel Lunedì dell'Angelo

Dopo la preghiera del Regina Coeli, il Papa ha nuovamente augurato a tutti l’augurio della buona Pasqua invitando a “sottolineare sempre la parola riconciliazione”, al di là delle liti e delle guerre. Poi ancora l’appello a convertire i cuori ai disegni di pace e di giustizia di Dio. Infine ha ricordato l’appuntamento per l’incontro con i giovani, questo pomeriggio in piazza San Pietro, organizzato dalla CEI e ha ringraziato per le preghiere che i fedeli hanno voluto affidare al Signore in questi giorni.

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18 aprile 2022, 12:18

Cos’è il Regina Coeli ?

L’antifona Regina Coeli (o Regina Caeli) è una delle quattro antifone mariane (le altre sono l’Alma Redemptoris Mater,  l’Ave Regina Coelorum e il Salve Regina).

Fu Papa Benedetto XIV, nel 1742, a prescrivere che venisse recitata al posto dell’Angelus e stando in piedi, come segno di vittoria sulla morte, durante il Tempo Pasquale, cioè dalla domenica di Pasqua fino al giorno di Pentecoste.

Viene recitata, come l’Angelus, tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, per consacrare la giornata a Dio e a Maria.

Questa antica antifona risalirebbe, secondo una pia tradizione,  al VI o al X secolo, mentre la sua diffusione è documentata dalla prima metà del XIII secolo, quando viene inserita nel Breviario francescano. È composta da quattro brevi versi ciascuno dei quali si conclude con l’Alleluia, ed è la preghiera che i fedeli rivolgono a Maria, Regina del Cielo, per gioire con lei della resurrezione di Cristo.

Papa Francesco, il , proprio durante la recita del Regina Coeli nel giorno successivo alla Pasqua, ha consigliato quale deve essere la disposizione del cuore quando si recita questa preghiera:  

“… ci rivolgiamo a Maria invitandola a rallegrarsi, perché Colui che ha portato in grembo è risorto come aveva promesso, e ci affidiamo alla sua intercessione. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice”.

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