Dal Papa rifugiati artisti, detenuti artigiani, ragazze madri: siete semi di speranza
Salvatore Cernuzio â Città del Vaticano
Rifugiati di Siria e Afghanistan che fanno lavori di sartoria. Ragazze madri con i loro bambini. Detenuti, tra i quali anche alcune persone disabili, che creano ostie e realizzano violini con il legno dei barconi dei migranti di Lampedusa. Musicisti di unâorchestra multietnica che esegue i brani di Nicola Piovani. Volontari, collaboratori, persone da Spagna, Brasile, Argentina. Unâumanità variegata e festante si è presentata agli occhi di Papa Francesco nel Palazzo Apostolico: è il popolo della Fondazione âCasa dello Spirito e delle Artiâ, onlus attiva a Milano dal 2012 nel campo delle arti, della cultura e della promozione sociale che ha come obiettivo quello di mettere al centro la dignità di ogni essere umano. Soprattutto di chi vive condizioni di fragilità.
Semi di speranza
âSemi di speranzaâ, definisce Francesco i suoi ospiti, che dove entra mano nella mano con due bambini che gli sono corsi incontro, al suo ingresso, per abbracciarlo. Con il vostro lavoro e la vostra testimonianza âdate dei segnali che si oppongono alla cultura dello scarto, purtroppo diffusaâ, afferma il Pontefice. âVoi cercate di costruire, con le âpietre scartateâ, una casa dove si respiri un clima di amicizia sociale, di fraternità. Non tutto è facile - lo sappiamo - non sono tutte ârose e fioriâ! Ognuno di noi ha i suoi limiti, i suoi sbagli e i suoi peccati. Tutti noi. Ma la misericordia di Dio è più grande, e se ci accogliamo come fratelli e sorelle Lui ci perdona e ci aiuta ad andare avantiâ.
Il grazie ai detenuti
Il Papa ricorda âcon gratitudineâ quanti danno il loro contributo allâopera della Fondazione. E rivolge un pensiero âgrato e oranteâ a Marisa Baldoni, scomparsa nel 2021, fondatrice della onlus insieme ad Arnoldo Mosca Mondadori, che stamane ha introdotto lâudienza ringraziando il Papa per questa opportunità di incontro con "i protagonisti e il cuore della Fondazione: persone in situazioni di disagio, l'esperienza del carcere, della guerra, in condizioni emarginazione che con le loro mani fanno il pane e il vino per i sacerdoti".
Il âmio amicoâ, definisce Papa Francesco Mondadori. Un grazie particolare lo rivolge poi ai detenuti delle carceri di San Vittore a Milano, Opera e Alba, i direttori e il personale, per il loro lavoro: âSono attività artigianali, e hanno anche un valore simbolico cristiano: preparare le ostie per la celebrazione eucaristica; costruire strumenti musicali con legno recuperato dalle barche dei migranti; la falegnameria, come San Giuseppe e Gesù; la produzione del vino, che è il simbolo della festa, ricordiamo le nozze di Cana!â. Questi lavori sono il segno concreto della mission della onlus, che vuole far esprimere i talenti individuali e recuperare la dignità di ognuno attraverso progetti e laboratori.
Un violino realizzato col legno dei barconi
Tra saluti e ringraziamenti, lâudienza si è conclusa tra le note di âCanto del legnoâ, brano composto dal maestro Piovani ed eseguito da un musicista dellâorchestra multietnica che ha fatto risuonare le note del "violino del mare" realizzato con un legno "testimone di drammi e sciagure", cioè quello dei barconi in cui hanno viaggiato e, purtroppo, perso la vita centinaia di migranti. âVi ringrazio ancora e vi incoraggio a continuare il camminoâ, dice il Pontefice. âChe abbiate sempre tra di voi e nei vostri laboratori lo spirito della casa di Nazaret!â.
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