Il Papa incontra il metropolita Hilarion, "fraternità e impegno comune"
Isabella Piro e Adrea De Angelis – Città del Vaticano
“Spirito di fraternità” e “impegno comune”: sono questi i tratti salienti dell’incontro tra Papa Francesco e il Metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, Hilarion Alfeyev, avvenuto stamani, alle 7.50, nello studio dell’Aula Paolo VI e durato un’ora. “Durante le conversazione – riferisce la Sala Stampa vaticana - sono stati discussi alcuni temi che costituiscono motivo di comune preoccupazione e di fronte alle quali è comune l’impegno a cercare concrete risposte umane e spirituali”.
Il ricordo dell’incontro di cinque anni fa a Cuba
Nel corso dell’incontro, Hilarion ha portato a Francesco gli auguri, personali e a nome del Patriarca Kirill, per il suo 85 compleanno, festeggiato il 17 dicembre. Auguri che il Pontefice ha accolto “con gratitudine”, esprimendo poi “sentimenti di affetto e vicinanza alla Chiesa russa” e allo stesso Kirill, che ha da poco compiuto 75 anni. Altrettanta gratitudine il Papa l'ha espressa ricordando “il cammino di fraternità compiuto insieme e ”.
Scambio di doni
Infine, lo scambio di doni: Hilarion ha donato al Papa “un’icona della Madonna “del Segno”, mentre Francesco ha ricambiato con un mosaico raffigurante la Madonna “synkatabasis di Dio”, oltre ai volumi dei documenti papali, al e al “”, firmato dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib ad Abu Dhabi, negli Emirato Arabi Uniti, il 4 febbraio 2019. Nello specifico, il mosaico donato da Francesco rappresenta la Madre di Dio che, con le mani, forma una scala (synkatabasis, appunto) per Gesù Bambino, disceso dal cielo per la salvezza dell’umanità. L’opera appare a forma di libro che, per i cristiani, rappresenta la Parola di Dio. Il volume è realizzato in legno e la copertina intarsiata rappresenta la Basilica di San Pietro con il colonnato del Bernini.
Gli incontri precedenti
Da ricordare che il primo incontro tra Papa Francesco e il Metropolita Volokolamsk è avvenuto il 20 marzo 2013, giorno successivo all’inizio del ministero petrino del Pontefice. Ma nel corso degli anni si sono succedute numerose udienze in Vaticano: tra le più recenti, quella del febbraio 2020. In quell’occasione, in un’intervista a Pope, Hilarion aveva ribadito l’impegno comune di cattolici e ortodossi per proteggere i cristiani in Medio Oriente. Ad ottobre di quest’anno, invece, il Metropolita, giunto a Roma per partecipare all’Incontro internazionale “Popoli fratelli, terra futura”, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, ha consegnato a Francesco l’edizione in russo del libro “La Preghiera, il respiro della vita nuova”. Il volume, pubblicato dalla Lev nel 2019, raccoglie le parole più significative del Papa sulla preghiera e in particolare le catechesi sul “Padre Nostro” ed ha la prefazione di Kirill. In essa, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie mette in rilievo che “in un’epoca segnata dalla crisi della comunicazione, nella preghiera del Padre nostro, insegnata a noi da Gesù, non viene usato il pronome io, poiché ognuno di noi presenta questa preghiera al nostro Padre celeste a nome dell’umanità intera”.
Al termine dell’udienza con il Pontefice, ai microfoni di Pope il Metropolita Hilarion è tornato sulla possibilità di un incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill: “Oggi con Papa Francesco abbiamo parlato della possibilità di un suo incontro con il Patriarca Kirill – ha detto - abbiamo analizzato alcune idee concrete relative al luogo e alla data. Ma queste idee devono essere ulteriormente ragionate e finalizzate: per questo non siamo pronti ad annunciare la data e il luogo dell’incontro, ma speriamo che si possa realizzare nel 2022.
Stiamo vivendo tutti il tempo della pandemia: una questione, questa, che riguarda ogni Paesi e anche ogni Chiesa …
Il coronavirus è una sfida comune a tutto il mondo, per tutti i Paesi, per tutti i popoli e per tutte le Chiese. In quanto rappresentanti delle Chiese siamo chiamati a pregare Dio, la Madre di Dio e tutti i Santi perché questa pandemia finisca. Ma credo che dovremmo anche spiegare alle persone – e qui sto esprimendo la mia opinione personale, non parlo di questo in quanto rappresentante della mia Chiesa, ma come individuo e come pastore – credo che dovremmo spiegare alle persone che non vogliono vaccinarsi che il vaccino non è il sigillo dell’anticristo, come alcuni vogliono far credere sia all’interno della Chiesa cattolica, sia all’interno della Chiesa ortodossa. Nonostante i vaccini siano diversi e forse non efficaci al 100% - magari al 90% o oltre il 90% - a tutt’oggi è quanto di meglio sia stato inventato dall’umanità per affrontare il virus.
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