Il Papa all'Azione Cattolica: indossate un abito a misura della vostra unicità
Antonella Palermo - Città del Vaticano
E' la metafora del sarto che confeziona un abito su misura a fare da sfondo alle rivolte a una settantina di ragazzi di Azione Cattolica ricevuti stamattina nella Sala Clementina del Palazzo apostolico. La delegazione al tradizionale appuntamento di fine anno dell’Acr proviene da 16 diocesi italiane e ne fanno parte gli educatori, il Presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, l’Assistente ecclesiastico monsignor Gualtiero Sigismondi, la Responsabile nazionale Acr Annamaria Bongio. Con loro portano nel cuore il pensiero per tanti altri coetanei che vivono "solitudini dolorose, a causa di disagi familiari, di legami spezzati, di fiducie tradite".
Ciascuno è una persona unica
Lo spunto per Francesco è lo slogan scelto dall'associazione per il cammino di crescita nella fede di quest'anno: Su misura per te, ispirato proprio alle lavorazioni di sartoria. Al Papa piace questo tema: "È bello perché ciascuno di noi è una persona unica".
Non siamo fotocopie, siamo tutti originali! La cosa brutta è quando vogliamo imitare gli altri. Ed è importante che ciascuno indossi ogni giorno con gioia il “vestito” della propria originalità. Pensate, nella storia non c’è nessuno e non ci sarà mai nessuno uguale a voi. Ognuno di voi è una bellezza unica e irripetibile.
E qui aggiunge il riferimento a ciò che spesso ripeteva Carlo Acutis "vostro coetaneo": ognuno è una bellezza unica e irripetibile. Nel bene - precisa sorridendo - ma anche nel male.
Gesù vi ama come siete
In prossimità del Natale, il Papa ricorda che Gesù è venuto al mondo bambino e crede in un mondo "a misura di bambino".
Così vi vede Gesù, che vi ama come siete, anche se qualcuno non vi considera e può pensare che contiate poco.
Ed è una storia che non è confinata solo in un remoto passato:
Ce lo ha fatto capire nascendo a Betlemme. Ma anche oggi si fa vicino ai ragazzi di ogni Paese e di ogni popolo, e lo fa tutti i giorni. È lo stile di Dio, che si descrive in tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza.
Si può sempre e ovunque essere missionari del Vangelo
Francesco invita dunque a farsi "prossimi" ai familiari, agli amici, ai coetanei, ai bisognosi.
Si può sempre fare qualcosa per gli altri senza aspettare che siano gli altri a fare qualcosa per noi. Si può sempre essere missionari del Vangelo, ed esserlo ovunque, a partire dagli ambienti in cui si vive: in famiglia, a scuola, in parrocchia, nei luoghi dello sport e del divertimento. Ma per fare questo, per assumere lo stile di Gesù, per essere suoi testimoni, bisogna prima stargli vicino, fargli posto. Non abbiate paura di dedicargli tempo nella preghiera, di parlargli dei vostri amici, di chiedergli forza nelle difficoltà, di raccontargli quando siete felici e quando avete paura, di chiacchierare di tutto con Lui.
E' Gesù che dà energia e coraggio. L'esempio di Gino Pistoni
Con lo sguardo amorevole di un papà, Francesco allora pone la domanda diretta ai presenti: "Io domando a voi, voi fate posto a Lui nel vostro studio, nel vostro riposo?". E ricorda quale è la vera fonte della gioia piena: "Solo Lui è capace di rendere sempre nuova l’avventura della vita. Lui non si dimentica mai di voi - precisa - è sempre pronto a incoraggiarvi e non smette mai di credere in voi". Poi, a braccio, cita l'esempio di coraggio estremo di Gino Pistoni, di cui è in corso la causa di beatificazione, morto a soli vent'anni dissanguato mentre tentava di soccorrere un soldato nemico ferito, in un attacco delle SS tedesche, nel 1944. Sul suo tascapane fu trovata la scritta: "Offro la mia vita per l'Azione Cattolica e per l'Italia, W Cristo Re". Faceva parte infatti dell'AC di Ivrea. Alla luce di quella vita donata, Francesco oggi ripete ai giovani: "Ciascuno si deve esprimere con tutto ciò che ha", guardando a Gesù:
Vi dà energia e coraggio ogni volta che andate a incontrarlo a Messa e guardandovi sorride; in particolare, quando fate dei gesti di condivisione e di solidarietà verso gli altri, soprattutto quando siete capaci di stare vicino a chi è solo, senza amici, in difficoltà; a chi soffre, e purtroppo ci sono tanti vostri coetanei che soffrono! Coraggio, Gesù conta su di voi!
ACR ringrazia il Papa, il loro "vero influencer"
All'indomani del compleanno del Papa, i ragazzi di AC non mancano di esprimergli un gioioso augurio "anche se con un giorno di ritardo". Il grazie - di cui si fanno portavoce Benedetta (13 anni della diocesi di Chiavari) e Giovanni (9 anni della diocesi di Matera) è grande: per il sorriso, i gesti e le parole che sentono come "punto di riferimento costante" e per la speranza infusa in questi due anni di pandemia. "Anche noi vorremmo essere così: influencer di gioia, per raccontare a tutti che Gesù ci vuole bene ed è la nostra felicità. Egli è il nostro amico più caro, presente sempre per ciascuno di noi nelle difficoltà e nell’allegria", dicono a Francesco. E si impegnano a “Ricucire la Pace” perché il desiderio è di "riparare gli strappi, le divisioni che sciupano le nostre relazioni" in uno sforzo di educazione alla condivisione.
Il dono a Francesco per i poveri
I ragazzi di Azione Cattolica hanno pensato di regalare al Papa alcuni sacchi a pelo e del materiale per la cura dell’igiene personale, da destinare all'Elemosineria apostolica per coloro che si trovano nel bisogno e "che costantemente sentono - hanno detto - la passione della tua carità". Tra gli altri doni, anche un Presepe fatto con materiali di recupero, perché sulla strada verso Betlemme nessuno deve sentirsi scartato; la tessera Acr numero 1, per il nuovo anno associativo; una copia dell’opuscolo del “Progetto Safe” per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Una copia del sussidio “Ricuciamo la Pace”, che presenta nel dettaglio il progetto e le attività per il Mese della Pace 2022. Perché nella grande famiglia di AC sentono la bellezza di un messaggio - quello del Papa - che arriva "mostrando una Chiesa nuova, le cui porte sono aperte, spalancate verso il mondo e in cui i credenti non stanno con le mani in mano, ma si danno da fare per far conoscere a tutti la bellezza del Vangelo di Gesù". L'augurio è che "il Bambin Gesù rinasca di nuovo in mezzo a noi, nei nostri cuori, nelle nostre famiglie affaticate, nelle nostre classi distanziate, nelle nostre comunità ritrovate, per portare il calore, la gioia e la speranza di un amore che supera ogni nostro desiderio".
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