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Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano 

Conversione, formazione, prevenzione. Papa Francesco indica l鈥欌�渁zione sistematica鈥� che chiunque oggi rivesta responsabilità educative e operi in ambienti con minori - in Chiesa, società e famiglie 鈥� deve compiere per 鈥渟radicare la cultura di morte di cui è portatrice ogni forma di abuso, sessuale, di coscienza, di potere鈥�. Il Papa usa parole chiare e definitive nel messaggio ai partecipanti al Convegno 鈥淎ccogliere ed educare in ambienti sicuri. Promuovere child safeguarding al tempo del Covid-19 e oltre鈥�, che si svolge oggi a Roma, nella sede del Dicastero della Comunicazione. 鈥淟a tutela dei minori sia sempre più concretamente una priorità ordinaria nell鈥檃zione educativa della Chiesa; sia promozione di un servizio aperto, affidabile e autorevole, in contrasto fermo ad ogni forma di dominio, di sfregio dell鈥檌ntimità e di silenzio complice鈥�, dice il Pontefice ai partecipanti all鈥檈vento organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con l鈥橝zione Cattolica Italiana e il Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con il Centro per la Vittimologia e la Sicurezza dell鈥橴niversità di Bologna. Ad esso partecipano - in presenza e in remoto - rappresentanti del Parlamento Europeo e Italiano e della Polizia Postale.

Il progetto "Safe" 

Un evento inedito, dunque, che segna un ulteriore passo nel cammino di collaborazione tra associazioni ecclesiali e laicali contro un male ancora oggi esistente e persistente come quello degli abusi sui minorenni. Il convegno è il frutto di due anni di ascolto, ricerca e formazione, all鈥檌nterno del progetto 鈥淪afe鈥�, iniziativa nazionale co-finanziata dall鈥橴nione Europea, con elevato impatto internazionale, elaborata grazie all鈥檈sperienza della Comunità Giovanni XXIII nel trattare con bambini vulnerabili e vittime di abusi, in stretta collaborazione con psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, avvocati, accademici.

Un lavoro dal basso

È quindi "un lavoro partito 鈥榙al basso鈥�, come espressione della partecipazione attiva del popolo di Dio al cammino di conversione personale e comunitaria鈥�, come osserva il Papa nel suo messaggio, firmato il 21 ottobre a San Giovanni in Laterano e letto all'inizio dei lavori. 鈥淯n cammino 鈥� dice il Vescovo di Roma - che come Chiesa siamo chiamati a compiere tutti insieme, sollecitati dal dolore e dalla vergogna per non essere stati sempre buoni custodi proteggendo i minori che ci venivano affidati nelle nostre attività educative e sociali鈥�.

L'abuso, atto di tradimento della fiducia

Francesco invoca un 鈥減rocesso di conversione鈥� che, a sua volta, richiede con urgenza 鈥渦na rinnovata formazione di tutti coloro che rivestono responsabilità educative e operano in ambienti con minori, nella Chiesa, nella società, nella famiglia鈥�. 鈥淪olo così 鈥� afferma -, con un鈥檃zione sistematica di alleanza preventiva, sarà possibile sradicare la cultura di morte di cui è portatrice ogni forma di abuso, sessuale, di coscienza, di potere鈥�.

E 鈥渟e l鈥檃buso 鈥� sottolinea il Papa - è un atto di tradimento della fiducia, che condanna a morte chi lo subisce e genera crepe profonde nel contesto in cui avviene鈥�, la prevenzione dev鈥檈ssere 鈥渦n percorso permanente di promozione di una sempre rinnovata e certa affidabilità verso la vita e il futuro, su cui i minori devono poter contare鈥�. È un compito che tocca agli adulti, i quali sono chiamati a riscoprire 鈥渓a vocazione di artigiani dell鈥檈ducare鈥� e a sforzarsi ad 鈥渆sservi fedeli鈥�. Nel concreto, spiega il Pontefice, significa 鈥渇avorire l鈥檈spressione dei talenti di coloro che accompagniamo; rispettarne i tempi, la libertà e la dignità; contrastare con ogni mezzo le tentazioni del sedurre e dell鈥檌ndurre, che solo in apparenza possono facilitare le relazioni con le giovani generazioni鈥�.

I giovani chiedono un rinnovamento

Proprio ai giovani guarda il Papa, in particolare quelli formatisi in questo progetto. Li guarda 鈥� dice 鈥� 鈥渃on fiducia e speranza鈥�, perché sono proprio loro a chiedere 鈥渦n passo deciso di rinnovamento di fronte alle ferite degli abusi riscontrate nei loro coetanei鈥�. Sono 鈥済iovani apostoli dei giovani鈥�, afferma Francesco citando un鈥檈spressione di Paolo VI: 鈥淚l contributo dei giovani sarà prezioso nel riconoscere le situazioni a rischio e nel richiamare con coraggio tutta la comunità alla sua responsabilità nella salvaguardia dei minori, a rivedere il modo di relazionarsi con le giovani generazioni, perché si torni ad assicurare loro la bellezza di incontrarsi, dialogare, giocare e sognare鈥�.

Adulti custodi di un'alleanza educativa tra generazioni

Da qui un nuovo appello agli adulti che hanno condiviso questo percorso con i ragazzi, anzi, un augurio: 鈥淐ontinuare a essere credibili, vale a dire responsabili nella cura e coerenti nella testimonianza鈥�. 鈥淧ossano essere promotori e custodi di una rinnovata alleanza educativa tra le generazioni e tra i diversi contesti di crescita dei minori, capaci di stimolare tra loro una connessione generativa e tutelante, soprattutto in questo tempo complesso di pandemia鈥�, chiosa il Papa, esortando le associazioni laicali a 鈥減erseverare in questa azione di formazione alla corresponsabilità, al dialogo e alla trasparenza鈥�.

Il convegno di Roma

Diviso in due sessioni, il convegno vede la partecipazione in rappresentanza dell'Unione Europea di Alexandra Valkenburg, ambasciatrice UE presso Santa Sede, Ordine di Malta, Nazioni Unite a Roma e Repubblica di San Marino. A fare gli onori di casa, il prefetto del Dicastero della Comunicazione Paolo Ruffini. A nome delle associazioni organizzatrici dell鈥檈vento, partecipano invece: Giuseppe Notarstefano, presidente dell鈥橝zione Cattolica; Vittorio Bosio, presidente del CSI; e Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Giovanni XXIII. Insieme ad esperti, docenti e operatori specializzati, i partecipanti discuteranno di diverse tematiche relative alla 鈥渃hild safeguarding鈥�, quindi come realizzare policy, strategie e approcci multidisciplinari per promuovere ambienti sicuri in cui educare e accogliere minori.