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Grave crisi planetaria, Francesco ai cristiani: operiamo per la casa comune

All'udienza generale, la prima di settembre, il Papa ha ricordato che oggi comincia il Tempo del Creato ed ha annunciato per i prossimi giorni un Messaggio preparato col Patriarca ecumenico Bartolomeo e l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. In Aula Paolo VI era presente anche una delegazione del Movimento Laudato si’, che ha donato al Pontefice una riproduzione in miniatura della Tenda di Abramo, simbolo dell'edizione 2021

Giada Aquilino - Città del Vaticano

In questi tempi di “grave crisi planetaria”, il al via oggi nella Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato è l’occasione per i cristiani delle “diverse confessioni” per pregare e operare “per la nostra casa comune”. Con questa riflessione all’ in Aula Paolo VI, Papa Francesco ricorda il tradizionale momento ecumenico che ogni anno esorta a rinnovare la relazione con Dio e tutto ciò che ci circonda e annuncia un prossimo messaggio preparato con il Patriarca ecumenico Bartolomeo e l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby.

Oggi celebriamo la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, e l’inizio del Tempo del creato, che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi. Quest’anno il tema è: “Una casa per tutti? Rinnovare l’Oikos di Dio”. Con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, abbiamo preparato un Messaggio che uscirà nei prossimi giorni. Insieme con i fratelli e le sorelle di diverse confessioni cristiane, preghiamo e operiamo per la nostra casa comune, in questi tempi di grave crisi planetaria.

La Tenda di Abramo offerta in dono al Papa dal Movimento Laudato si'
La Tenda di Abramo offerta in dono al Papa dal Movimento Laudato si'

La Tenda di Abramo in Aula Paolo VI

All’udienza generale era presente una delegazione di un centinaio di persone del , proprio per celebrare l’inizio del Tempo del Creato, il cui simbolo quest’anno 

è la Tenda di Abramo, intesa a rappresentare l’impegno a salvaguardare un posto per tutti coloro che condividono la casa comune. Un bambino dei Circolini Laudato si’ appartenenti a tale realtà, accompagnato dal sacerdote romano don Federico Tartaglia, ha donato al Papa una riproduzione in miniatura della Tenda di Abramo, in un formato simbolico di 50 cm di altezza. È stata realizzata con materiali di riciclo da una ventina di donne della comunità arbëreshë di Civita, in Calabria, assieme a un gruppo di richiedenti asilo, perlopiù africane. Con un richiamo ad Abramo e al Libro della Genesi, l’invito del Movimento Laudato si’ in queste settimane è infatti quello di porre una tenda nei giardini come segno di ospitalità per gli esclusi, pregando con e per i più vulnerabili di ciascuna comunità, nel segno di un impegno a creare una casa per tutti.

La consegna al Papa della piccola Tenda di Abramo

La testimonianza

Tra i presenti in Aula Paolo VI, c’era anche Daniela Manna, Animatrice Laudato si’ e Animatrice di comunità del Progetto Policoro della Cei per la diocesi di Lungro, tra le curatrici della tenda offerta a Francesco. A Civita, in provincia di Cosenza, si occupa di laboratori di riciclo creativo per giovani e disabili, incontri tematici su ambiente, salute e persone vulnerabili, lotta al randagismo. Ascoltare il Pontefice, racconta a Pope, è stata una “grande emozione” perché, spiega, “di fatto le sue parole hanno aperto il Tempo del Creato”. “Un bambino dei nostri Circolini Laudato si’ al termine dell’udienza ha consegnato al Papa la nostra piccola tenda, presentandola come la nostra 'casa comune’ e Francesco ha dato la sua benedizione”.

Restituire accoglienza

Nella comunità di Civita, Daniela ci tiene a precisare “si fa semplicemente accoglienza”: “noi arbëreshë - dice - siamo arrivati in Italia alla fine del 1400, eravamo un popolo 

che scappava e avevamo bisogno di essere accolti. Lo siamo stati e adesso restituiamo questa accoglienza, non solo nei confronti dei tanti turisti che vengono in Calabria ma anche di migranti, persone fragili, siamo insomma molto attivi sul sociale”. Le donne che hanno collaborato a realizzare, nel giro appena di una settimana, la tenda donata al Papa sono quasi tutte richiedenti asilo ospitate nel Centro di seconda accoglienza di Civita. “Noi le aiutiamo nel loro percorso quotidiano, se hanno difficoltà siamo al loro fianco, qualsiasi domanda loro ci pongano noi cerchiamo di rispondere”, dal passaggio in macchina al problema di salute.

Una maggiore attenzione al territorio

Il Papa ha esortato i cristiani a pregare ed operare per la casa comune, una sollecitazione che per Daniela significa anche un’attenzione maggiore al territorio. “Quello della Calabria è una terra bellissima dal punto di vista naturalistico”: di fronte ai pericoli dello sfruttamento, osserva, “cerchiamo di mantenerla il più naturale possibile, promuovendo il riciclo, la raccolta differenziata per l’immondizia” e soprattutto “ci impegniamo ad educare i bambini, sono loro la generazione futura che può davvero fare di più”. Daniela è appena tornata dal , circa 150 km a piedi in Lucania. “È stata un'esperienza provante dal punto di vista fisico, ma è stata arricchente al livello umano, anche con persone che non conoscevo: insieme ci siamo trovati a vivere il Creato, in una connessione tra noi e ciò che ci circonda”.

L'intervista a Daniela Manna
Il Movimento Laudato si' in Aula Paolo VI
Il Movimento Laudato si' in Aula Paolo VI

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01 settembre 2021, 10:14