Preghiera e coraggio per una vita più felice
Marina Tomarro - Città del Vaticano
“Sì, cari giovani, la ricerca della felicità è comune a tutte le persone di tutti i tempi e di tutte le età. Dio ha deposto nel cuore di ogni uomo e di ogni donna un desiderio irreprimibile di felicità, di pienezza. Non avvertite che i vostri cuori sono inquieti e in continua ricerca di un bene che possa saziare la loro sete d’infinito?â€. Così Papa Francesco si rivolgeva ai giovani, esortandoli a non smettere di ricercare la felicità. E questo invito a riscoprire la gioia piena, quella che solo il Signore ci può donare, è stato spesso sottolineato dal Pontefice nei suoi discorsi. Perché l’uomo da solo non può essere felice, ma se si lascia abbracciare dalla misericordia del Padre e guidare da Lui può raggiungere la pienezza di vita alla quale aspira.
Una gioia che nasce dall’amore
“Il cuore dell’uomo desidera la gioia – sottolineava nel 2014, la domenica della gioia appunto - Ma qual è la gioia che il cristiano è chiamato a vivere e a testimoniare? È quella che viene dalla vicinanza di Dio, dalla sua presenza nella nostra vita. Non occorre più cercare altrove! Gesù è venuto a portare la gioia a tutti e per sempre. Non si tratta di una gioia soltanto sperata o rinviata al paradiso: qui sulla terra siamo tristi ma in paradiso saremo gioiosi. No! Non è questa ma una gioia già reale e sperimentabile ora, perché Gesù stesso è la nostra gioia, e con Gesù la gioia di casa, come dice quel vostro cartello: con Gesù la gioia è di casaâ€. E il Pontefice spesso ha sottolineato come la vera gioia nasca dall’incontro, dall’essere compresi e amati, non da un interesse momentaneo, ma dal sentirsi dire “tu sei importante per meâ€, perché è Dio che ci dice che siamo importanti per lui e che ci vuole bene. È l’amore quello sincero che alla fine ci rende veramente felici.
Lo psicologo Puliatti:alla scoperta della vera felicità
La Giornata odierna è svoluta dall’ONU per favorire un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone nel mondo. Perché essere felici è un diritto di tutti. “Credo che l’importanza di essere felici, sia fondamentale oggi come sempre – spiega a Pope lo psicologo Claudio Puliatti - ma questo diritto alla felicità vuol dire sentirsi in grado di raccontare la propria vita ricostruendo i propri episodi in un'ottica positiva, piuttosto che negativa. La felicità va un po' smitizzata - aggiunge - non è quella che ci propongono le pubblicità o il nostro sistema economico, che si declina in termini sostanzialmente edonistici come qualcosa da raggiungere. La felicità invece è una cornice, è un modo di raccontare la propria vita, di ricostruirla, e di guardare il presente anche per lanciare uno sguardo verso il futuro in questo senso la felicità è il diritto ad avere speranzaâ€. Ma in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, diventa necessario anche saperla riconoscer, vederla in situazioni inimmaginabili finora. “A volte la felicità passa dal dolore – conclude lo psicologo – tante persone che sono riuscite a salvarsi dopo aver contratto il Covid-19, hanno scoperto una felicità completamente sconosciuta prima. Oggi stiamo capendo, ad esempio, come la mancanza di rapporti con gli altri ci renda infelici, e stiamo quindi riscoprendo come nella relazione con il prossimo, in un rapporto di reciproca donazione, possiamo veramente e semplicemente trovare la felicitàâ€.
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