Dante: in libreria la Lettera del Papa 'Candor lucis aeternae'
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Il Gruppo Editoriale San Paolo propone un’edizione speciale della lettera apostolica ‘Candor lucis aeternae’ (Splendore della luce eterna) di Papa Francesco, dedicata alla memoria di Dante Alighieri in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte dell’autore della Divina Commedia. Il volume si apre con l’introduzione curata dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ed è impreziosito da un apparato critico di altissimo livello, che comprende: il commento poetico del Premio Strega, Daniele Mencarelli, il commento critico letterario di Natascia Tonelli e, infine, il commento teologico del professor Giuliano Vigini. L’opera sarà disponibile in libreria a partire dal 1° aprile prossimo, su e con Famiglia Cristiana e Credere, che usciranno in tutte le edicole e nelle parrocchie giovedì 8 aprile.
L’universalità dell’opera di Dante
La nuova lettera apostolica è stata promulgata il giorno 25 marzo, la data che da una parte segna per tradizione l'inizio del viaggio di Dante nella Divina Commedia, dall’altra è il giorno in cui la Chiesa celebra l’Annunciazione a Maria. Per Papa Francesco l’universalità della Divina Commedia può, a distanza di sette secoli, far riflettere e orientare ancora oggi tutta l’umanità. L’intento di questa nuova lettera apostolica è accostarsi all’opera del Sommo Poeta, “manifestandone sia l’attualità, sia la perennità, e per cogliere quei moniti e quelle riflessioni che ancora oggi sono essenziali per tutta l’umanità, non solo per i credenti”.
Un intinerario verso la felicità
Il cardinale Ravasi sottolinea nell’Introduzione di questa edizione che l’invito del Pontefice è limpido: «accogliere la testimonianza» dell’Alighieri che «ci chiede di essere ascoltato, di essere in certo qual modo imitato, di farci suoi compagni di viaggio, perché anche oggi egli vuole mostrarci quale sia l’itinerario verso la felicità, la via retta per vivere pienamente la nostra umanità, superando le selve oscure in cui perdiamo l’orientamento e la dignità». O anche uscendo dalle tante «aiuole» in cui si manifesta la disumanità e la violenza.
L’amor che move il sole e l’altre stelle
L’appello terminale di Papa Francesco si sfrangia, poi, irradiandosi verso diverse destinazioni: alle molteplici culture, alla scuola, perché faciliti l’incontro dei giovani con Dante, alle comunità cristiane, agli artisti, creatori di bellezza, e a tutti coloro che cercano «la vera pace e la vera gioia» mentre avanzano nel «pellegrinaggio della vita e della fede… finché non arriveremo alla meta ultima di tutta l’umanità, ‘l’amor che move il sole e l’altre stelle’», come recita l’ultimo verso di questo poema umano e divino e come si chiude anche la Lettera Apostolica. Papa Francesco è il terzo Pontefice a dedicare un documento ufficiale a Dante Alighieri. Il primo era stato papa Benedetto XV nel 1921 con l’enciclica ‘In praeclara summorum’, seguito nel 1965 da Papa Paolo VI con la lettera apostolica ‘Altissimi cantus’.
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