Francesco ai giovani di Taizé: non seminate diffidenza, siate abitati dalla speranza
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
E’ forte e importante la richiesta che Francesco rivolge ai giovani di Taizé: “Non siate tra coloro che seminano disperazione, suscitando una costante diffidenza, il che neutralizzerebbe la forza della speranza che a noi viene offerta dallo spirito di Cristo risorto”. Il Papa li invita a lasciarsi “abitare da questa speranza” che darà loro “il coraggio di seguire Cristo, di lavorare insieme per e con i più svantaggiati, in particolare coloro che lottano per affrontare le difficoltà del tempo presente”.
La vicinanza del Papa a ragazzi creativi e con immaginazione
Ai ragazzi della Comunità ecumenica di Taizé, che da domani al 1° gennaio saranno riuniti on line per il loro 43° Incontro europeo di fine anno, Francesco invia il suo messaggio a firma del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. “Il Papa – si legge nel testo – è felice, anche quest’anno, di unirsi a voi nel pensiero e nella preghiera”. Nel riscontrare una situazione sanitaria che non consente di incontrarsi fisicamente, ai giovani viene dato atto di “una prova di creatività e immaginazione” poiché, sebbene lontani, si sono connessi “in un modo inedito grazie ai nuovi mezzi di comunicazione”.
Sperate nel tempo favorevole e sfavorevole
L’augurio è che “questi giorni in cui pregate insieme e vi sostenete a vicenda nella fede e della fiducia, vi aiutino a ‘sperare nel tempo favorevole e sfavorevole’”, così come sottolineato nel messaggio di frère Alois, priore della Comunità che accompagnerà i giovani per tutto il 2021.
Si prosegua il cammino nella speranza
Il fatto stesso, continua il messaggio, che i giovani si incontrino “seppur eccezionalmente in modo virtuale, vi pone già sul cammino della speranza”. Il riferimento è al quanto indicato dal Papa nell’enciclica : “Nessuno può affrontare la vita in modo isolato . C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti”. Da qui l’invito ai partecipanti a lasciarsi pervadere dalla speranza che “è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa. Camminiamo nella speranza!”. “Possiate nel corso di quest’anno - è l’augurio conclusivo del Papa -continuare a sviluppare una cultura dell’incontro e della fraternità e camminare insieme verso questo orizzonte di speranza svelato dalla risurrezione di Cristo”.
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