Francesco prega per la pace in Etiopia e in Libia
Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Papa Francesco segue con preoccupazione le notizie che giungono dall’Etiopia, e dopo la preghiera dell' interviene così:
Mentre esorto a respingere la tentazione dello scontro armato, invito tutti alla preghiera e al rispetto fraterno, al dialogo e alla ricomposizione pacifica delle discordie.
Il Paese del Corno d’Africa è scosso da tensioni politiche e militari. Il governo di Addis Abeba ha lanciato recentemente un’offensiva militare contro la regione settentrionale del Tigray, dove è al potere il Fronte di liberazione popolare, dopo aver denunciato un attacco armato da parte dei ribelli a una base militare federale. Il timore di un’escalation nel secondo Stato più popoloso dell’Africa (gli etiopi sono 100 milioni), aveva spinto nei giorni scorsi anche il segretario generale dell’Onu a chiedere la fine delle ostilità. In un tweet Antonio Guterres ha parlato anche dell’importanza della stabilità etiope per tutto il Corno d’Africa.
Pace e stabilità in Libia
Il pensiero di Francesco va anche alla pace in Libia. Il Pontefice ricorda l’appuntamento che inizia oggi a Tunisi, dove si riunisce il Forum del dialogo politico libico che vedrà coinvolte tutte le parti:
Dall’importanza dell’evento auspico vivamente che in questo momento così delicato venga trovata una soluzione alla lunga sofferenza del popolo libico e che il recente accordo per un cessate il fuoco permanente sia rispettato e concretizzato. Preghiamo per i delegati del forum, per la pace e la stabilità in Libia.
Agli incontri a Tunisi parteciperanno 75 inviati provenienti da diverse parti del Paese nordafricano. L’ obiettivo è quello ridisegnare i futuri assetti della Libia dopo il cessate il fuoco raggiunto a Ginevra lo scorso ottobre. La rappresentante speciale dell'Onu, Stephanie Williams, si è detta fiduciosa sui possibili risultati: "Le conclusioni includeranno la necessità di accordarsi su di una determinata roadmap che porterà i libici alle elezioni su base costituzionale, al fine di risolvere la crisi di legittimità che sta interessando le istituzioni statali".
Le inondazioni in America centrale
La preghiera del Pontefice, poi, si rivolge anche alle popolazioni dell’America centrale colpite dall’uragano Eta, che nei giorni scorsi ha causato vittime e ingenti danni in una zona che già soffre molto per la pandemia. Eta, ora declassato a depressione tropicale, ha fino ad ora provocato 200 tra morti e dispersi, la maggior parte delle vittime è stata registrata in Guatemala:
Il Signore accolga i defunti, conforti i loro famigliari e sostenga quanti sono più provati, come pure tutti coloro che si stanno prodigando per aiutarli.
Il giovane beato spagnolo
al termine della preghiera mariana dell'Angelus, il Papa torna anche col pensiero alla beatificazione avvenuta il 7 novembre a Barcellona, di Juan Roig y Diggle, laico e martire, ucciso a 19 anni durante la guerra civile spagnola e invita i fedeli a salutare questo giovane:
Fu testimone di Gesù nell’ambiente di lavoro e rimase a Lui fedele fino al dono supremo della vita. Il suo esempio, susciti in tutti, specialmente nei giovani, il desiderio di vivere in pienezza la vocazione cristiana.
La Giornata italiana del Ringraziamento
Infine, Francesco ricorda anche l’odierna Giornata italiana del Ringraziamento, che quest’anno è dedicata all’acqua.
L’acqua è vitale per l’agricoltura; è anche vitale per la vita! Sono vicino con la preghiera e l’affetto al mondo rurale, specialmente ai piccoli coltivatori. Il loro lavoro è più che mai importante in questo tempo di crisi. Mi associo ai vescovi italiani che esortano a salvaguardare l’acqua come bene comune, il cui uso deve rispettare la sua destinazione universale.
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