Il Papa al Forum di Cernobbio: ora serve una riconversione ecologica dell'economia
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Per la ripartenza dalla crisi “che tutti desideriamo” è necessaria una “riconversione ecologica della nostra economia”, perché diventi davvero espressione di “cura” della “casa del mondo”, che “non esclude ma include”, “non sacrifica la dignità dell’uomo agli idoli della finanza, non genera violenza e disuguaglianza, non usa il denaro per dominare ma per servire”. a banchieri e manager riuniti fino al 5 settembre a Cernobbio per il Forum Ambrosetti, giunto alla 46.ma edizione, e cita la sua esortazione apostolica Evangelii gaudium, documento programmatico del Pontificato, per indicare il cammino che ci faccia uscire migliori dall’emergenza sanitaria, economica e sociale provocata dalla pandemia di Covid-19, “che ancora attanaglia l’umanità intera”.
Abbandonare il "paradigma tecnocratico"
Va soprattutto abbandonato, insiste il Papa, come unico approccio ai problemi, il “paradigma tecnocratico”, improntato “alla logica del dominio sulle cose”, nel falso presupposto che “esiste una quantità illimitata di energia e di mezzi utilizzabili, che la loro immediata rigenerazione è possibile e che gli effetti negativi delle manipolazioni della natura possono essere facilmente assorbiti”, spiega citando la sua Enciclica sociale Laudato si’. La tecnica, infatti, chiarisce Francesco, va messa “al servizio di un altro tipo di modello di sviluppo, più sano, più umano, più sociale e più integrale”.
Più che scienza e tecnica, ha potuto la generosità
La prova della pandemia, ricorda il Pontefice, ci ha mostrato “la grandezza della scienza ma anche i suoi limiti”, visto che l’aiuto più grande è venuto del “surplus di generosità e di coraggio, messo in atto da tante persone”. La prova ha anche “messo in crisi la scala di valori che pone al vertice il denaro e il potere” e “ha costretto a fare a meno del superfluo e andare all’essenziale”. In questo modo, “ha abbattuto le fragili motivazioni che sostenevano un certo modello di sviluppo”. Per questo “siamo invitati a vivere il presente discernendo” “ciò che è necessario da ciò che non lo è”.
L'autentico profitto è ricchezza per tutti
Ai banchieri e manager che partecipano al Forum di Villa d’Este, sul lago di Como, organizzato dal gruppo di consulenza aziendale “The European House – Ambrosetti”, Papa Francesco ripete che l’autentico profitto, consiste in una ricchezza a cui tutti possano accedere: “Ciò che possiedo veramente è ciò che so donare” aveva già detto in un’udienza generale del 2018.
No a un ritmo disumano di consumo e produzione
Nel discernere i segni dei tempi, come invitava sempre Gesù, il Papa chiede ora di vivere una “conversione ecologica” per “poter rallentare un ritmo disumano di consumo e di produzione, per imparare a comprendere e a contemplare la natura, a riconnetterci con il nostro ambiente reale”. E chiama “a essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune”.
La creatività dai giovani economisti e imprenditori
Per questa conversione e questa creatività, sottolinea Francesco, “è indispensabile formare e sostenere le nuove generazioni di economisti e imprenditori”. E ricorda il suo invito, dal 19 al 21 novembre prossimo, per l’evento “Economy of Francesco”, “nella Assisi del giovane san Francesco che, spogliatosi di tutto”, come il Pontefice ha scritto ai giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo, “per scegliere Dio come stella polare della sua vita, si è fatto povero con i poveri e fratello universale. Dalla sua scelta di povertà scaturì anche una visione dell’economia che resta attualissima”.
"Economy of Francesco", forum per il futuro
È importante, prosegue Papa Francesco, “investire sulle nuove generazioni protagoniste dell’economia di domani, formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità, della cultura dell’incontro”. L’economia di oggi, scrive nella Laudato si’, “i giovani, i poveri, hanno bisogno prima di tutto della vostra umanità, della vostra fraternità rispettosa e umile, e solo dopo del vostro denaro”.
Un'Europa con la persona al centro, anche migrante
Guardando poi ai temi del Forum Ambrosetti di quest'anno, dal titolo “Lo scenario di oggi e domani per le strategie competitive”, il Papa sottolinea che è prevista l’organizzazione di un’agenda per l’Europa. A 70 anni dalla dichiarazione Schuman, “che istituiva la forma embrionale dell’Unione Europea”, “l’Europa è chiamata ad essere protagonista in questo sforzo creativo per uscire dalle strettoie del paradigma tecnocratico, esteso alla politica e all’economia”. Uno sforzo centrato, per Francesco sulla “solidarietà, l’unico antidoto contro il virus dell’egoismo, ben più potente del Covid-19”. Una solidarietà per la persona umana che va messa “al centro dell’educazione, della sanità, delle politiche sociali ed economiche” e “accolta, protetta, accompagnata e integrata quando, in cerca di un futuro di speranza, bussa alle nostre porte”.
Mobilitarsi per costruire un mondo migliore
Visto che poi si parlerà anche della “città del futuro”, il Pontefice indica il modello biblico della Gerusalemme celeste. “Una città di pace, come indica il suo nome, le cui porte sono sempre aperte a tutti i popoli” ma anche “a misura d’uomo”, “dalle molteplici sorgenti e alberi” e “accogliente, dove malattia e morte sono sconfitte”. Una meta altissima, che “può mobilitare le migliori energie dell’umanità nella costruzione di un mondo migliore”. Per questo l’invito finale di Papa Francesco è ad “alzare lo sguardo e ad avere ideali alti e grandi aspirazioni”. Con l’incoraggiamento a “dare ulteriore slancio nel costruire modalità nuove di intendere l’economia e il progresso, combattendo ogni emarginazione, proponendo nuovi stili di vita, dando voce a chi non ne ha”.
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