蜜桃交友

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Quello di stamattina con il gruppo di ambientalisti francesi è un incontro che segue le riflessioni svolte dai vescovi di Francia riguardo all鈥橢nciclica Laudato si鈥�, con la partecipazione di esperti impegnati per la causa ecologica. Papa Francesco ha in mano il testo del suo discorso preparato, ma preferisce parlare a braccio, .

Una testimonianza personale

Francesco inizia confidando qualcosa di personale: il suo percorso di 鈥渃onversione鈥� sui temi ambientali. Racconta che quando lavorava per Conferenza dell鈥檈piscopato latinoamericano in Brasile, ad Aparecida, non dava molta importanza alle proposte che arrivavano dall鈥橝mazzonia, pensando che non c鈥檈ntrassero con l鈥檈vangelizzazione. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Questo ero io nel 2006. Poi, nel 2015 è uscita la Laudato si鈥�. Io ho avuto una strada di conversione, di capire il problema ecologico. Prima non capivo nulla! (鈥�) Voglio sottolineare questo: dal non capire nulla ad Aparecida nel 2006, all鈥橢nciclica. Di questo mi piace dare testimonianza. Dobbiamo lavorare perché tutti abbiano questa strada di conversione.

La saggezza degli indigeni perduta dalla cultura contemporanea

Il Papa prosegue dicendo che per lui convertirsi ha significato cambiare lo sguardo sugli indigeni, capire la loro saggezza del buon vivere e spiega:

Il buon vivere non è la dolce vita, no, nel dolce far niente, no. Il buon vivere è vivere in armonia con il creato. E questa saggezza del buon vivere noi l鈥檃bbiamo persa. I popoli originari ci portano questa porta aperta. E alcuni vecchi dei popoli originari dell鈥檕vest del Canada si lamentano che i loro nipoti vanno in città e prendono le cose moderne e dimenticano le radici. E questo dimenticare le radici è un dramma non solo degli aborigeni, ma della cultura contemporanea.

Così come, osserva Francesco, oggi si è persa l鈥檃rmonia tra il pensare, il sentire e il fare. Il Papa afferma poi che tutti dobbiamo anche lavorare 鈥渟ulla nostra tenerezza e capacità di carezzare鈥�, perché la capacità di carezzare 鈥�è una cosa del vivere bene in armonia鈥� e rientra nell鈥檈cologia umana. E ancora è importante sentire l鈥檃ppartenenza a una tradizione e quindi curare le proprie radici 鈥減erché i frutti siano buoni鈥�.

Il dialogo con i nonni

Francesco ritorna infine su un tema che gli è molto caro, il rapporto con gli anziani, con i nonni, il dialogare con loro. E conclude:

Mi ha sempre colpito quel passo del Libro di Gioele: 鈥淚 nonni sogneranno. I vecchi sogneranno e i giovani profetizzeranno鈥�. I giovani sono dei profeti. I vecchi sono dei sognatori. Sembra il contrario, ma è così! A patto che i vecchi e i nonni parlino. E questa è l鈥檈cologia umana.

Il degrado della natura

鈥淔acciamo parte di un鈥檜nica famiglia umana, chiamati a vivere in una casa comune di cui constatiamo, insieme, l鈥檌nquietante degrado鈥�, esordisce Papa Francesco ai presenti all'incontro di stamattina, osservando come la crisi attuale ci ricordi la nostra fragilità e la nostra interconnessione. Ma, sostiene, c鈥�è qualche motivo di speranza:

Rallegra il fatto che una presa di coscienza dell鈥檜rgenza della situazione si riscontri ormai un po鈥� dovunque, che il tema dell鈥檈cologia impregni sempre più i modi di pensare a tutti i livelli e cominci a influire sulle scelte politiche ed economiche, anche se molto resta da fare e se assistiamo ancora a troppe lentezze e persino a passi indietro.

Il contributo offerto dalla Chiesa cattolica 

Papa Francesco riafferma l鈥檌mpegno della Chiesa cattolica per la tutela della casa comune, anche se 鈥渆ssa non ha soluzioni già pronte da proporre e non ignora le difficoltà delle questioni tecniche, economiche e politiche in gioco鈥�. Tuttavia vuol fare la sua parte, soprattutto nella formazione delle coscienze 鈥渁l fine di favorire una profonda e duratura conversione ecologica鈥�. La fede, osserva, offre ai cristiani 鈥済randi motivazioni per la protezione della natura, come pure dei fratelli e delle sorelle più fragili" e tra fede e scienza può svilupparsi un dialogo fecondo.

La Bibbia ci insegna che il mondo non è nato dal caos o dal caso, ma da una decisione di Dio che lo ha chiamato e sempre lo chiama all鈥檈sistenza, per amore. L鈥檜niverso è bello e buono, e contemplarlo ci permette di intravedere la bellezza e la bontà infinite del suo Autore. Ogni creatura, anche la più effimera, è oggetto della tenerezza del Padre, che le dona un posto nel mondo.

L'essere umano è amministratore della natura non il padrone

Compito dell鈥檜omo è rispettare l鈥檕pera di Dio e amministrare la natura e ciò che essa offre, senza mai sentirsene il padrone assoluto. L鈥檜manità è chiamata a vivere sulla terra 鈥渋n armonia nella giustizia, nella pace e nella fraternità鈥�, come propone il Vangelo, ma quando si maltratta la natura per i propri interessi, 鈥渁llora l鈥檃rmonia si rompe e si verificano gravi disuguaglianze, ingiustizie e sofferenze鈥�. E il Papa ribadisce:

Sono la stessa indifferenza, lo stesso egoismo, la stessa cupidigia, lo stesso orgoglio, la stessa pretesa di essere il padrone e il despota del mondo che portano gli esseri umani, da una parte, a distruggere le specie e saccheggiare le risorse naturali, dall鈥檃ltra, a sfruttare la miseria, abusare del lavoro delle donne e dei bambini, rovesciare le leggi della cellula familiare, non rispettare più il diritto alla vita umana dal concepimento fino al termine naturale.

Guarire il cuore dell'uomo per guarire il mondo

Non è dunque possibile risanare il rapporto con il creato, senza risanare anche le relazioni tra gli esseri umani. E鈥� solo 鈥済uarendo il cuore dell鈥檜omo 鈥� afferma il Papa - che si può sperare di guarire il mondo dai suoi disordini sia sociali sia ambientali鈥�. L鈥檌ntervento di Papa Francesco si conclude con l鈥檌ncoraggiamento ai presenti a proseguire il loro lavoro per la tutela dell鈥檃mbiente, invitando alla speranza che si fonda su Gesù Cristo, pur in mezzo alle difficoltà. Lui, conclude il Papa, 鈥渘on ci abbandona, non ci lascia soli, perché si è unito definitivamente con la nostra terra, e il suo amore ci conduce sempre a trovare nuove strade鈥�.

Ultimo aggiornamento ore 16.30