Francesco prega per il futuro della Siria e dei popoli della regione
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il caro popolo siriano, tante volte citato e riportato all'attenzione del mondo, è ancora oggi al centro della al termine della recita dell’Angelus. L'occasione è il prossimo importante appuntamento internazionale martedì 30 giugno, quando si terrà la quarta Conferenza dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite per “sostenere il futuro della Siria e della regione”:
Preghiamo per questo importante incontro, perché possa migliorare la drammatica situazione del popolo siriano e dei popoli vicini, in particolare del Libano, nel contesto di gravi crisi socio-politiche ed economiche che la pandemia ha reso ancora più difficili. Pensate che ci sono bambini con la fame, che non hanno da mangiare. Per favore, che i dirigenti siano capaci di fare la pace.
Anni di conflitto e di vittime
All'inizio del decimo anno di conflitto, la situazione in Siria e nella regione rimane estremamente critica: quasi 400mila morti e 11 milioni di profughi danno il senso della drammatica crisi umanitaria, che vede anche milioni di siriani sfollati all'interno del Paese o che hanno cercato rifugio nei Paesi vicini. E ora ad aggravare questa realtà anche le conseguenze della pandemia di Covid-19.
In tale contesto, la quarta conferenza di Bruxelles vuole, secondo gli organizzatori, offrire l'opportunità di riunire tutti i soggetti interessati per affrontare efficacemente la situazione attuale, offrire un sostegno costante agli sforzi delle Nazioni Unite a favore di una soluzione politica globale al conflitto siriano, mobilitare il sostegno finanziario necessario per la Siria e i paesi vicini che ospitano rifugiati siriani, nonché portare avanti e approfondire il dialogo con la società civile.
La conferenza porrà anche l'accento sull'importanza della solidarietà dimostrata dai paesi e dalle comunità ospitanti in Libano, Giordania e Turchia – si legge in una nota della Consiglio Europeo - come pure da altri paesi ospitanti nella regione, quali l'Egitto e l'Iraq, sottolineando nel contempo le sfide che tali paesi si trovano ad affrontare a medio e lungo termine.
I bambini dello Yemen e gli alluvionati dell'Ucraina
Altrettanta sofferenza segna lo Yemen che torna ancora una volta nelle preghiere del Papa. Anche in quest'area la popolazione è stremata da una guerra che dura da cinque anni:
Invito a pregare anche per la popolazione dello Yemen, anche qui e specialmente per i bambini, che soffrono a causa della gravissima crisi umanitaria. Come pure per quanti sono stati colpiti dalle forti alluvioni nell’Ucraina occidentale: possano sperimentare il conforto del Signore e il soccorso dei fratelli.
La peggiore crisi umanitaria del Mondo
Lo Yemen è devastato da cinque anni di guerra civile tra i ribelli houti di confessione sciita, supportati dall’Iran, e le forze leali al governo Hadi, sostenute da una coalizione araba sunnita guidata dai Sauditi. Il Conflitto ha causato oltre 3 milioni di sfollati. Venerdì scorso l’Unicef ha lanciato l’ennesimo allarme circa la grave crisi alimentare che attanaglia il Paese. Secondo l’agenzia Onu per l’infanzia quattro minori yemeniti su cinque rischiano di non sopravvivere a quella che le stesse Nazioni Unite definiscono “la peggiore crisi umanitaria del mondo”.
Infine nelle parole di Francesco e nelle sue preghiere anche la popolazione dell'Ucraina colpita dalle alluvioni, per la quale il Pontefice invoca "il conforto del Signore e il soccorso dei fratelli" e a quanti a Roma hanno partecipato questa mattina alla Messa in rito congolese, pregando per la Repubblica Democratica del Congo.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui