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Filiera agroalimentare Filiera agroalimentare 

La vicinanza del Papa ai braccianti sfruttati dal caporalato

In una lettera a firma del Sostituto la preghiera di Francesco per i lavoratori che, impegnati nella filiera agroalimentare, affrontano i rischi legati alla pandemia e subiscono lo sfruttamento del caporalato

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

L'impegno e i sacrifici dei lavoratori della filiera agroalimentare in tempo di pandemia e lo sfruttamento e l'emarginazione dei braccianti immigrati. Questo nel cuore e nelle parole di Papa Francesco che, in una lettera a firma del Sostituto della Segreteria di Stato Edgar Peña Parra, risponde al segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota il quale, nei giorni scorsi, aveva chiesto conforto e attenzione per le criticità che segnano il settore agricolo.

Rischi e emarginazione

Il Sostituto della Segreteria di Stato riferisce della vicinanza di Francesco â€œai tanti lavoratori che, nell’ambito della filiera agroalimentare, si stanno notevolmente impegnando, tra non pochi rischi e difficoltà, per provvedere i necessari generi alimentari alla comunità". "Il Papa - prosegue  -  li ricorda nella preghiera, mentre porta nel cuore la dolorosa situazione dei braccianti provenienti da vari Paesi, che si vedono relegati ai margini della società e patiscono condizioni di sfruttamento inaccettabili".

Uscire dal sommerso

Nel messaggio si esprime "condivisione" rispetto alla necessità espressa dal sindacato di regolarizzare attività sommerse di uomini che, oggi più che mai, sono esposti a rischi di contaminazione perché non in sicurezza, e che stanno garantendo comunque la fornitura di cibo sulle tavole. "È certamente condivisibile - si legge nella lettera - la necessità di venire incontro a quanti, privati di dignità, avvertono in modo più acuto le conseguenze di un’integrazione non realizzata, venendo ora maggiormente esposti ai pericoli della pandemia. È dunque auspicabile che le loro situazioni escano dal sommerso e vengano regolarizzate, affinché siano riconosciuti ad ogni lavoratore diritti e doveri, sia contrastata l’illegalità e siano prevenute la piaga del caporalato e l’insorgere di conflitti tra persone disagiate".

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29 aprile 2020, 12:00