Il Papa recita il Padre Nostro: misericordia per l’umanità provata
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Tra i timori e le angosce del mondo minacciato dalla pandemia, risuona dalla Biblioteca Apostolica in Vaticano la preghiera che Gesù ci ha insegnato, il Padre Nostro, perenne sorgente di speranza e fonte di unità per i cristiani. La voce di Papa Francesco, che invoca Dio per porre fine alla pandemia, racchiude la preghiera di un popolo ferito, ma unito nella preghiera e con lo sguardo rivolto verso il Padre. Il Pontefice, che oggi al termine dell’udienza generale aveva rinnovato l’appello a tutti i cristiani ad invocare Dio onnipotente, aveva anche invitato domenica scorsa all’Angelus tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane a unirsi a questa preghiera. Una orazione commovente in cui è la voce comunitaria del “noi”, e non quella individuale “dell’io”, a elevarsi verso il cielo.
Misericordia per l’umanità duramente provata
Il Papa introduce la preghiera del Padre Nostro, trasmessa da Vatican Media e in diretta streaming sul sito di Pope, con queste parole:
Cari fratelli e sorelle, oggi ci siamo dati appuntamento, tutti i cristiani del mondo, per pregare insieme il Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato. Come figli fiduciosi ci rivolgiamo al Padre. Lo facciamo tutti i giorni, più volte al giorno; ma in questo momento vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di coronavirus. E lo facciamo insieme, cristiani di ogni Chiesa e Comunità, da ogni età, lingua e nazione.
Affidiamoci con piena fiducia alle mani di Dio
Nella preghiera al Padre Nostro, recitata in latino, Francesco ricorda in particolare quanti soffrono in questo tempo segnato dalla paura, dalla sofferenza, dalla morte a causa della pandemia:
Preghiamo per i malati e le loro famiglie; per gli operatori sanitari e quanti li aiutano; per le autorità, le forze dell’ordine e i volontari; per i ministri delle nostre comunità. Oggi molti di noi celebrano l’Incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria, quando nel suo “Eccomi”, umile e totale, si rispecchiò l’“Eccomi” del Figlio di Dio. Anche noi ci affidiamo con piena fiducia alle mani di Dio e con un cuore solo e un’anima sola preghiamo.
Dopo l’introduzione la voce orante del Pontefice, accompagnata spiritualmente da quelle dei cristiani in tutto il mondo, diventa un “ponte spirituale” che abbraccia, consola, porta speranza.
Padre nostro
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Chiese cristiane unite nella preghiera
Le Chiese cristiane si sono unite a Papa Francesco per la preghiera del Padre Nostro. Il del Pontefice per dare “una comune risposta alle sofferenze del mondo”. Anche la Conferenza delle Chiese europee (Kek), associazione ecumenica tra Chiese cristiane d’Europa, si è unita alla preghiera promossa dal Papa. “In questi tempi di incertezza globale – si legge in un comunicato della Kek - abbiamo bisogno di segni di unità e di speranza”. Anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby capo della comunione anglicana, si è unito alla preghiera con Papa Francesco e milioni di persone nel mondo.
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