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Papa Francesco, il Primate anglicano Welby e il presbiteriano Chalmers nell'incontro a Santa Marta con i leader politici del Sud Sudan, l'11 aprile di quest'anno Papa Francesco, il Primate anglicano Welby e il presbiteriano Chalmers nell'incontro a Santa Marta con i leader politici del Sud Sudan, l'11 aprile di quest'anno

Il Papa, Welby e Chalmers ai leader del Sud Sudan: vicini ai vostri sforzi di pace

Papa Francesco, il Primate anglicano e l’ex moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia hanno inviato un messaggio congiunto di auguri per il Natale e il nuovo anno al Presidente sud sudanese Kiir e al leader dell’opposizione Machar. Preghiamo Cristo, scrivono “per un rinnovato impegno nel cammino di pace”, affinché “si renda possibile la nostra visita” a questo caro Paese

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

In occasione del Natale e dell’inizio dell’anno nuovo, Papa Francesco, il Primate anglicano Justin Welby e il reverendo John Chalmers, già moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia, hanno inviato un messaggio congiunto ai leader politici del Sud Sudan, assicurando la loro vicinanza “ai vostri sforzi per l’attuazione sollecita degli Accordi di pace”. Il Papa, Welby e Chalmers formulano al Presidente sud sudanese Salva Kiir e al leader dell'opposizione armata Riek Machar, che nell’aprile di quest’anno Francesco ha invitato in Vaticano, a Casa Santa Marta, per un ritiro spirituale di alcuni giorni, e al popolo sud-sudanese, i migliori auguri di pace e di prosperità.

Gesù guidi i vostri passi, perchè sia possibile la nostra visita

“Eleviamo pertanto – scrivono ancora – le nostre preghiere al Cristo Salvatore per un rinnovato impegno nel cammino di riconciliazione e di fraternità” e invocano benedizioni abbondanti sui leader politici e su tutto il Sud Sudan. “Il Signore Gesù, Principe della Pace – è la loro invocazione - illumini e guidi i vostri passi nella bontà e nella verità, affinché si renda possibile la nostra auspicata visita a codesto caro Paese”.

Il desiderio di visitare insieme il Sud Sudan, in caso di accordo

Al termine della preghiera dell’Angelus del 10 novembre scorso, Papa Francesco ha infatti espresso il desiderio di visitare il Sud Sudan l’anno prossimo. Il Pontefice e l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, che si sono poi incontrati in Vaticano la metà di novembre, hanno definito la situazione nel Paese "dolorosa" ed hanno di nuovo espresso l'intenzione di visitare insieme il Sud Sudan, se le parti in conflitto formeranno un governo di unità nazionale entro il febbraio 2020. Il pensiero speciale di Francesco “al caro popolo del Sud Sudan”, è arrivato mentre il Paese è stato colpito da ingenti inondazioni a seguito delle quali circa 490mila minori hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria. Un’emergenza che si è aggiunta alla precaria situazione politica che vede ancora in stallo la trattativa di pace.

Messaggio di Natale del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan

Pochi giorni fa il Consiglio delle Chiese del Sud Sudan ha diffuso un messaggio natalizio incentrato sulla speranza cristiana: speranza di pace, perdono e riconciliazione in un Paese martoriato da sanguinose guerre intestine, ma anche dalla povertà, dal dramma degli sfollati e da catastrofi naturali. “I venti dell’implementazione del Nuovo Accordo per la risoluzione del conflitto in Sud Sudan – si legge nel messaggio - continuano a soffiare tra tanti ostacoli”. Ma, preoccupato per il permanere delle ostilità, il Consiglio delle Chiese rinnova, in conclusione, il suo appello al dialogo, impegnandosi a lavorare con le forze politiche la pacificazione del Paese: ”Uniamoci - è l'esortazione finale delle Chiese cristiane - per fare del 2020 un anno di pace e di speranza per il popolo del Sud Sudan, una pace che permetta ai bambini di andare a scuola con gioia, alle donne di vivere senza paura, ai rifugiati e agli sfollati di tornare a casa con dignità e ai leader di sedersi attorno a un tavolo per discutere il futuro del nostro Paese”.  

Un Paese in ginocchio: guerra civile, inondazioni e carestie

Indipendente dal Sudan dal 2011, dopo una guerra pluridecennale, il Sud Sudan è oggi un Paese con un’economia e una popolazione in ginocchio a causa della nuova guerra scoppiata nel 2013 tra le milizie di etnia Dinka, fedeli al presidente Salva Kiir, e quelle di etnia Nuer, guidate dall’ex vice-presidente Machar, che nel 2018 hanno concluso un nuovo accordo di pace ad Addis Abeba. La sua attuazione, tuttavia, stenta a decollare anche dopo lo storico ritiro spirituale convocato da Papa Francesco in Vaticano nell’aprile di quest’anno a cui sono stati invitati i due leader rivali. All' instabilità politica si sono aggiunte inondazioni, carestie, crisi alimentari, che hanno costretto 2,5 milioni di persone a scappare e cercare rifugio in Etiopia e Uganda. L’impegno delle Chiese per il Sud Sudan ha una storia importante. Moltissime sono le ong e i religiosi impegnati in progetti di aiuto alla popolazione.

Lo storico ritiro spirituale a Santa Marta, il 10-11 aprile 

In aprile il Papa aveva infatti ricevuto a Santa Marta il Presidente sud sudanese Salva Kiir e il leader dell'opposizione armata Riek Machar per un ritiro spirituale durato alcuni giorni, al termine del quale era stata manifestata la volontà di procedere sul cammino della conciliazione. Francesco aveva invitato tutti gli attori del processo politico nazionale “a cercare ciò che unisce e a superare ciò che divide, in spirito di vera fratellanza”, esortando tutti a pregare per il Sud Sudan. Papa Francesco si era chinato a baciare i piedi a Salva Kir e agli altri leader presenti, come mostrano le fotografie di quell'incontro che hanno subito fatto il giro del mondo. 

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Le Chiese cristiane unite per la pace in Sud Sudan
25 dicembre 2019, 09:58