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Francesco a Santa Marta: non credersi redentori di sé stessi, tutto è grazia

Il peccato è non custodire la gratuità, credendoci redentori di noi stessi mentre è il Signore a salvarci. Così stamani Papa Francesco nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta

Debora Donnini - Città del Vaticano

Dio è capace di cambiare tutto, gratuitamente. Lo ricorda il Papa alla Messa mattutina a Casa Santa Marta. Nella Liturgia di oggi si parla infatti della vicenda di due donne sterili, Elisabetta e la madre di Sansone, donne di fede che poi concepiscono. “Il Signore fa fiorire il deserto”, nota quindi il Papa, rimarcando il dono gratuito della salvezza e che nessuno può vantarsi di essere giusto. Il peccato, infatti, è non custodire la gratuità.

 

Ma, sono cosciente che il peccato è non custodire la gratuità? E quando io vado a confessarmi, cosa faccio? Dico i peccati come un pappagallo o li dico perché sento che ho rischiato il dono della gratuità per aver qualcosa di mio? Custodire la gratuità e pensare a Sansone: eletto, buono, che verso la fine della sua vita ha avuto una scivolata, poi si è ripreso. Ma noi possiamo, noi possiamo scivolare e crederci redentori di noi stessi. Il peccato è questo. Il peccato è la voglia di redimere noi stessi. In questi giorni prima del Natale lodiamo il Signore per la gratuità della salvezza, per la gratuità della vita, per tutto quello che ci dà gratis. Tutto è grazia. 

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19 dicembre 2019, 15:04