Il Papa alla Messa per la Vergine di Guadalupe: Maria è donna, madre e 'meticcia'
Cecilia Seppia - Città del Vaticano
La Morenita, patrona di tutti i popoli di lingua spagnola, protettrice dei “latinos” e dei migranti che cercano di attraversare il confine messicano per raggiungere gli Stati Uniti, la Virgen de Guadalupe che ogni anno attira oltre 20 milioni di pellegrini, è al centro della Messa solenne che il Papa celebra questa sera in San Pietro con un atto d’omaggio divenuto ormai una consuetudine per il suo pontificato. I costumi colorati e preziosi, i copricapo piumati degli indios, le percussioni e i canti intonati dal coro del Collegio Pio Latino Americano insieme a quello della Cappella Sistina, trasformano la Basilica vaticana in un lembo di terra latina. Francesco all’, e descrive subito la Madonna usando tre aggettivi, donna, madre e meticcia, soffermandosi su come nel corso dei secoli la pietà cristiana abbia sempre cercato di lodarla e onorarla con nuovi titoli, titoli filiali, dettati dall’amore del Popolo di Dio per lei ma che non toccavano per niente il suo essere donna e discepola.
Il 'discepolato' di Maria
Maria invece è donna e signora, ripete il Papa, “donna con la padronanza di essere tale” e in virtù di questo carattere, è pure discepola, fedele al suo Maestro che è anche suo Figlio, l’unico Redentore. "Mai - afferma- ha voluto prendere per sé qualcosa di suo Figlio, mai si è presentata come una co-redentrice, ma come una discepola". Francesco non indugia sulla questione teologica che dà priorità al discepolato di Maria o piuttosto alla sua maternità ma ribadisce che la Vergine non ha mai rubato o trattenuto per sé niente che fosse di suo Figlio, perché in quanto Madre di Dio e dell'umanità è abituata a dare la vita e non a trattenerla.
L'accento femminile della Chiesa
Ecco perché a questo punto dell'omelia l’accento del Pontefice cade proprio sulla maternità della Madonna che è Madre nostra, di tutti i popoli, Madre della Chiesa, ma prima ancora dei nostri cuori e delle nostre anime.
Qualche santo padre afferma che ciò che si dice di Maria può essere detto anche della Chiesa, e a modo suo, della nostra anima. Perché la Chiesa è femminile e la nostra anima ha la capacità di ricevere la grazia di Dio, accoglierla e in un certo senso i padri della Chiesa la vedevano come femminile. Non possiamo pensare alla Chiesa senza questo principio mariano.
La Madre meticcia
Da qui il monito anche a non ridurre il ruolo della donna nella Chiesa a mera funzionalità, cioè a burocrazia e compiti da svolgere o caselle da occupare, perché questo atteggiamento riduce la natura e la chiamata della donna stessa e ci lascia a metà strada. La donna nella Chiesa va oltre questa visione – rimarca il Papa – e il suo essere Madre trasforma anche tutta la Chiesa che diventa appunto “Santa Madre Chiesa”. Infine Francesco si sofferma sul terzo aggettivo e spiega perché Maria è meticcia, come il volto della Guadalupana.
Ha voluto essere meticcia, si è mescolata ma non solo con Juan Diego, è diventata meticcia per essere madre di tutti, si è meticciata con l'umanità. Perché lo ha fatto? Perché lei ha ‘meticciato’ Dio e questo è il grande mistero: Maria madre meticcia, che ha fatto Dio, vero Dio e vero uomo, in suo Figlio Gesù.
La tradizione
La tradizione della Morenita affonda le radici nel XVI secolo. Tra il 9 ed il 12 dicembre del 1531 una figura misteriosa, Nuestra Señora de Guadalupe, apparve sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico, a Juan Diego Cuauhtlatoazin, un giovane contadino indigeno e uno dei primi aztechi a convertirsi al cristianesimo. Nel mantello usato da Juan Diego per raccogliere dei fiori che la Vergine gli fece trovare sbocciati fuori stagione in quel luogo desolato, si impresse miracolosamente l’immagine di Maria. Un’immagine misteriosa, ancora sottoposta a studi. Da questo episodio milioni di indios chiesero di essere battezzati.
Il grazie di Ouellet per i 50 anni di sacerdozio del Papa
Il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina, al termine della Messa, ha espresso gratitudine per il dono dei cinquanta anni di vita sacerdotale del Papa, “per il suo modo di esercitare il sacerdozio, in spirito di umiltà e misericordia, in spirito di riforma e santità, dando priorità e grande amore ai più bisognosi di carità e speranza, e in special modo ai poveri”. “Non tutti - ha detto rivolto a Francesco - riescono a comprendere pienamente la portata dei suoi gesti, parole e decisioni, però le posso assicurare che il popolo di Dio che cammina nella fede si sente incoraggiato e consolato dal suo esempio e dal suo magistero. Le rinnoviamo con gioia la nostra adesione filiale e condividiamo le offerte di preghiera gioiosa e grata, che oggi salgono al cielo da tutti gli angoli della terra, per l’eccellenza del suo ministero sacerdotale e petrino che fa tanto bene alla Chiesa e al mondo”.
ERRATA CORRIGE
In una precedente versione di questo articolo, il capitoletto ora intitolato "La tradizione" era stato erroneamente intitolato "La leggenda". Ci scusiamo con i lettori.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui