Il Papa pianta un albero in Vaticano: Sinodo consacrato a San Francesco
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Un albero, un leccio proveniente da Assisi, si è radicato da oggi nel cuore della Chiesa universale. È stato piantato nei Giardini Vaticani, nel giorno della festa di San Francesco, dal Papa, da due rappresentanti indigeni e tra gli altri i cardinali Cláudio Hummes e Peter Turkson. È legata in particolare a questa immagine la celebrazione, tenutasi alla presenza del Papa, per suggellare una fine e un inizio. Si conclude infatti oggi il Tempo del Creato, un periodo di più intensa orazione e azione a beneficio della Casa comune. E si sta per aprire, a partire da domenica e fino al prossimo 27 ottobre, il Sinodo dei vescovi per la regione Panamazzonica.
Sulle orme di San Francesco
La cerimonia odierna è stata scandita dal Cantico delle Creature, che ha ispirato l’, e dalla figura di San Francesco, modello dell'ecologia integrale e riferimento imprescindibile per il Sinodo sull’Amazzonia. Dopo l’ il cammino sinodale proseguirà in Vaticano per ascoltare le voci e le ferite dell’Amazzonia.
Preghiera di apertura
La cerimonia odierna, fortemente intrecciata alla festa di San Francesco e al Sinodo, si è aperta con la preghiera guidata da padre Julio Bunader, vicario generale dell'Ordine dei frati minori: "O Dio, Padre buono e datore di ogni bene, ti benediciamo per averci donato di condividere la vita con tante altre creature; per loro e con loro di lodiamo e ti preghiamo: continua a effondere sull’universo il tuo Spirito e a manifestare in esso la tua gloria".
Turkson: ecologia da difendere con conoscenza e saggezza
Dopo le note di un canto amazzonico “Remei, Remei” (Ho remato, ho remato) riecheggiate nei Giardini Vaticani, il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello Sviluppo umano integrale ha incentrato la propria riflessione sull’urgenza di una conversione ecologica. “La nostra preoccupazione di rispondere alla crisi ecologica – ha detto - dovrebbe essere sostenuta dalla conoscenza e dalla saggezza come ha consigliato Papa Francesco: Se si vuole veramente costruire un’ecologia che ci permetta di riparare tutto ciò che abbiamo distrutto - si legge nell’Enciclica Laudato si’ - allora nessun ramo delle scienze e nessuna forma di saggezza può essere trascurata, nemmeno quella religiosa con il suo linguaggio proprio".
Hummes: consacrare il Sinodo a San Francesco è amorevole
Il cardinale Cláudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, presidente della Commissione episcopale per l’Amazzonia della Conferenza episcopale brasiliana, ha poi ricordato il legame tra il Papa, il Sinodo per l’Amazzonia e San Francesco: “Consacrare il Sinodo speciale dei vescovi per l'Amazzonia a San Francesco d'Assisi è un gesto amorevole e significativo. Tutto è legato al nome di Francesco che Sua Santità ha scelto al momento dell'elezione papale e, in secondo luogo, alle sue parole in Piazza San Pietro nell'ottobre 2017, annunciando e convocando questo Sinodo”. “Mentre consacriamo il Sinodo a San Francesco – ha aggiunto - ricordiamo in particolare il suo Cantico delle Creature, in cui celebra e canta la fratellanza universale di tutte le creature di Dio".
Preghiera di consacrazione del Sinodo a San Francesco
Mauricio López Oropeza, segretario esecutivo della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), ha quindi letto la preghiera di consacrazione del Sinodo al “Poverello” di Assisi. Una preghiera che si apre con queste parole: “Lode a Te Signore della bellezza, per la costanza di quella leggera pioggia che cade appena percettibile ai nostri occhi; pioggia che porta la vita accarezzando tutto ciò che è creato con la sua presenza morbida e serena. Gocce che generano progressivamente i piccoli fili d'acqua che insieme a molti altri vedranno nascere i fiumi. Fiumi che, al loro convergere, daranno una presenza tumultuosa alla grandeAmazzonia che è fonte di vita in abbondanza per tutti”.
Seminare significa accarezzare la terra
Suor Liliana Franco, presidente della Confederazione dei religiosi dell’America Latina e Caraibica, ha ricordato il significato di questo gesto: “Seminare significa conoscere il momento opportuno, inchinarsi, accarezzare la terra e fidarsi umilmente di ciò che non si vede, organizzare tutto ed essere sorpresi dalla fecondità creativa di Dio, che è capace di far abbondare grazie e frutti, anche nei campi più sterili”. “La testimonianza di San Francesco d'Assisi e di altre persone che hanno compreso la grandezza dell'opera di Dio - ha aggiunto - ci mostra che questo cammino conduce alla gioia, all'impegno che trasforma e alla pace”.
Piantumazione dell’albero
Prima della piantumazione del leccio, otto persone rappresentanti di popoli indigeni e di altre realtà, tra cui quelle delle migrazioni e dello sviluppo sostenibile, hanno portato una piccola sacca. All’interno c’era della terra proveniente da vari luoghi simbolo, tra i quali l’Amazzonia, l’India e Assisi, depositata ai piedi dell’albero. Poi è stato piantumato il leccio. A piantarlo sono stati, con Papa Francesco, due rappresentanti indigeni, il cardinale Hummes e il cardinale Baldisseri. Un gesto semplice e profondo, che simboleggia la conversione all’ecologia integrale, scandito dall’accompagnamento musicale del Cantico delle Creature. La cerimonia si è conclusa con la preghiera del Padre Nostro guidata dal Papa.
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