ÃÛÌÒ½»ÓÑ

Papa Francesco prega per i lavoratori e per i senza lavoro del Madagascar

"Dio nostro Padre, creatore del cielo e della terra, ti ringraziamo di averci riuniti come fratelli in questo luogo, di fronte a questa roccia spezzata dal lavoro dell’uomo: noi ti preghiamo per tutti i lavoratori". Inizia con queste parole la preghiera per i lavoratori che il Papa ha pronunciato questo pomeriggio presso una cava di pietra di cui ha incontrato gli operai

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Nel Cantiere di Mahatazana ad Antananarivo, gestito dall'opera umanitaria  "Città dell'amicizia" ad Akamasoa, fondata dal padre argentino Pedro Opeka, risuona la preghiera di Papa Francesco per i lavoratori. Il Cantiere si apre su una cava per l'estrazione di pietre nella quale lavorano 700 persone uomini, donne e bambini. L'accoglienza è carica di entusiasmo. Il Papa ha accanto a sè il missionario e ascolta i canti intonati dai presenti e poi il saluto di una lavoratrice della cava. "A nome di tutti i lavoratori uomini e donne della cava di Akamasoa - dice l'operaia - e di coloro che lavorano duramente in altre cave dei dintorni e in tutto il Madagascar, Le diamo il benvenuto sul nostro posto di lavoro". Descrive poi la loro condizione: "Lavoriamo nella cava tutto il giorno. (...) Il nostro stipendio è poca cosa, ma siamo felici di avere un lavoro. Speriamo che un giorno ci sarà più giustizia per i più poveri. La Sua visita è un grande incoraggiamento per noi e ci aiuterà ad alzarci ogni mattina con più coraggio e forza per lavorare per i nostri bambini. La ringraziamo, Santo Padre, per difendere i diritti dei lavoratori di tutto il mondo. (...) Non dimenticheremo mai la Sua Visita nella nostra cava."

La preghiera del Papa per i lavoratori

Francesco prega per questi lavoratori, ma anche per gli altri del Madagascar, per le loro famiglie e per chi è senza lavoro. Senza dimenticare gli imprenditori, i dirigenti e gli insegnanti perchè abbiano a cuore la formazione dei bambini. Pronuncia la preghiera in italiano, al termine un sacerdote legge la traduzione delle parole dette. La benedizione impartita dal Papa conclude la breve visita, ma la gente continua a lungo a far festa cantando e danzando, mentre Francesco si avvia lentamente verso la papamobile che l'ha portato fin qui. Saluta e stringe le mani di tre lavoratori, di venti benefattori del Cantiere e dei tre leader musulmani che hanno partecipato all'incontro. Questo il testo integrale delle preghiera del Papa:

Dio nostro Padre, creatore del cielo e della terra,
ti ringraziamo di averci riuniti come fratelli in questo luogo,
di fronte a questa roccia spezzata dal lavoro dell’uomo:
noi ti preghiamo per tutti i lavoratori.

Per quelli che lo fanno con le loro mani
e con enorme sforzo fisico.
Preserva i loro corpi dal troppo logorarsi:
non manchino loro la tenerezza e la capacità di accarezzare
i loro figli e di giocare con loro.
Concedi ad essi il vigore dell’anima e la salute del corpo
perché non restino schiacciati dal peso del loro compito.

Fa’ che il frutto del lavoro permetta ad essi
di assicurare una vita dignitosa alle loro famiglie.
Che trovino in esse, alla sera, calore, conforto e incoraggiamento,
e che insieme, riuniti sotto il tuo sguardo,
conoscano le gioie più vere.

Sappiano le nostre famiglie che la gioia di guadagnare il pane
è perfetta quando questo pane è condiviso.
Che i nostri bambini non siano costretti a lavorare,
possano andare a scuola e proseguire i loro studi,
e i loro professori consacrino tempo a questo compito,
senza aver bisogno di altre attività per la sussistenza quotidiana.

Ascolta la preghiera pronunciata dal Papa

Dio di giustizia, tocca il cuore di imprenditori e dirigenti:
provvedano a tutto ciò che è necessario
per assicurare a quanti lavorano un salario dignitoso
e condizioni rispettose della loro dignità di persone umane.

Prenditi cura con la tua paterna misericordia
di coloro che sono senza lavoro,
e fa’ che la disoccupazione – causa di tante miserie –
sparisca dalle nostre società.
Ognuno conosca la gioia e la dignità di guadagnarsi il pane
per portarlo a casa e mantenere i suoi cari.

Padre, crea tra i lavoratori uno spirito di vera solidarietà.
Sappiano essere attenti gli uni agli altri,
incoraggiarsi a vicenda, sostenere chi è sfinito,
rialzare chi è caduto.

Il loro cuore non ceda mai all’odio, al rancore, all’amarezza
davanti all’ingiustizia, ma conservino viva la speranza
di vedere un mondo migliore e lavorare per esso.

Sappiano, insieme, in modo costruttivo,
far valere i loro diritti
e le loro voci e il loro grido siano ascoltati.

Dio, nostro Padre, tu hai dato come protettore
ai lavoratori del mondo intero San Giuseppe,
padre putativo di Gesù, sposo coraggioso della Vergine Maria.
Affido a lui tutti coloro che lavorano qui, ad Akamasoa,
e tutti i lavoratori del Madagascar, specialmente quelli
che conducono una vita precaria e difficile.
Egli li custodisca nell’amore del tuo Figlio
e li sostenga nella loro vita e nella loro speranza.
Amen.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

08 settembre 2019, 15:40