ҽ

La Nave Ospedale Papa Francesco che percorre il tratto del Rio delle Amazzoni nello Stato del Pará, Brasile La Nave Ospedale Papa Francesco che percorre il tratto del Rio delle Amazzoni nello Stato del Pará, Brasile

Lettera del Papa per l'arrivo a Belem della Nave Ospedale sul Rio delle Amazzoni

Papa Francesco scrive una lettera per salutare l’arrivo della Nave Ospedale che porta il suo nome, a Belem, capitale dello Stato del Pará, nel nord del Brasile. Si tratta del più completo ospedale fluviale del Paese che offrirà cure sanitarie, ricovero e prevenzione a 700 mila abitanti lungo il Rio delle Amazzoni, portando loro anche la Parola di Dio

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Una Lettera Pontificia ha accolto oggi, alle 16 ora locale, le 21 in Italia, l’arrivo della Nave Ospedale Papa Francesco a Belem nel nord del Brasile. La nave, inaugurata lo scorso luglio, è partita dal porto di Óbidos, località dello stesso Stato. Ideatore dell’iniziativa, insieme ai religiosi della Fraternità San Francesco di Assisi nella Provvidenza di Dio, che gestiscono un ospedale a Rio de Janeiro, è infatti mons. Bernardo Bahlmann, vescovo di Óbidos che non è potuto essere presente alla cerimonia di oggi a causa di un lutto.

Francesco: un'iniziativa per promuovere la vita

Nella sua Lettera, il Papa esprime gioia e gratitudine a Dio per l’avvio dell’attività di questo ospedale fluviale “che porterà la Parola di Dio e offrirà accesso a una salute migliore alle popolazioni più bisognose, specialmente le popolazioni indigene e fluviali, che vivono lungo un tratto del Rio delle Amazzoni per 1.000 chilometri”. Si tratta di oltre 700 mila abitanti di località amazzoniche raggiungibili solo per via fluviale, nello stato brasiliano del Pará. Papa Francesco che ha fortemente sostenuto questa iniziativa, seguendo da vicino le fasi della sua realizzazione, sottolinea nella Lettera il suo forte significato in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi per l'Amazzonia. E' soprattutto, scrive, “una risposta al mandato del Signore, che continua a mandare i suoi discepoli per proclamare il Regno di Dio e guarire i malati”. Promuovere la vita in Amazzonia, si legge ancora nella Lettera, “sarà la missione della Nave Ospedale Papa Francesco”, una vita buona che per gli indigeni della regione significa "vivere in armonia con se stessi, con la natura, con gli esseri umani e con l'Essere Supremo".

Segno di fede e solidarietà

Francesco ricorda come la Chiesa sia chiamata “ad essere un ‘ospedale da campo’, accogliendo tutti, senza distinzioni o condizioni” e osserva che, con questa iniziativa, la Chiesa si presenta ora anche come un ‘ospedale sull'acqua’. E così, aggiunge, “come Gesù, che è apparso camminando sulle acque, ha calmato la tempesta e rafforzato la fede dei discepoli, questa barca porterà conforto spirituale e serenità alle preoccupazioni di uomini e donne bisognosi, abbandonati al loro destino”. Papa Francesco, infine, ringrazia il vescovo di Óbidos e i francescani della Provvidenza per questo “bel segno di fede e di solidarietà cristiana” e imparte a medici, volontari, benefattori e alle persone che saranno assistite dalla Nave ospedale, la sua benedizione, affidandoli alla Madonna di Nazareth, e invitandoli a pregare per lui “e per i buoni frutti del prossimo Sinodo per l'Amazzonia”.

Un ospedale fluviale completo

Nella mattinata di domani sarà celebrata una Messa e subito dopo avranno inizio le visite e le cure ai primi pazienti di Belem da parte della Nave Ospedale. L'imbarcazione lunga 32 metri, ospita il più completo ospedale galleggiante del Brasile, con strutture per diagnosi, cura, ricovero e prevenzione in medicina, oftalmologia, odontologia, chirurgia, laboratorio di analisi, infermeria, sala di vaccinazione e macchinari per esami di radiografia, ecografia, mammografia ed elettrocardiogrammi.

La Nave Ospedale come risposta all'invito del Papa 

L’iniziativa ha avuto origine a seguito della visita di Francesco a un ospedale della fraternità San Francesco di Assisi nella Provvidenza di Dio a Rio de Janeiro, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2013, quando alla domanda se i religiosi fossero presenti anche in Amazzonia, il sacerdote fondatore, frate Francisco Belotti, rispose di no. Il Papa replicò subito: “Allora devi andare”. La costruzione dell’imbarcazione è stata possibile grazie a una convenzione con lo Stato del Pará, che ha destinato al progetto i proventi di un indennizzo per danno morale collettivo a carico delle aziende Shell Chimica e Basf S.A., in seguito a un incidente ambientale che causò 60 vittime e ingenti danni.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

17 agosto 2019, 21:00