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Francesco prega davanti l'icona della Vergine di Cacica Francesco prega davanti l'icona della Vergine di Cacica

Romania. La Vergine che unisce

Il sapore mariano della visita di Papa Francesco in Romania prende corpo in modo speciale in questa seconda giornata a Sumuleu Ciuc e a Iasi

Debora Donnini - Bucarest

Il popolo di Dio che cammina sotto il manto della Vergine. Il logo del viaggio apostolico di Papa Francesco punta i riflettori su due elementi che ritornano spesso in questa visita in Romania. La Vergine e il camminare insieme. Quello a Maria, in riferimento alla Romania, è un richiamo che parte da lontano, dalla stessa visita di Giovanni Paolo II che chiamò il Paese, secondo un’antica usanza, “giardino della Madre di Dio”. Una devozione per la Madonna molto radicata anche nella Chiesa ortodossa, tanto che nell’abside dell’altare della nuova cattedrale ortodossa, come ci hanno fatto notare, si vede l’icona della Madre di Dio.

La statua lignea della Vergine di Sumuleu e l’icona mariana di Cacica

Ed è proprio la seconda giornata di Papa Francesco in Romania ad essere segnata più volte dalla presenza della Vergine. Il Papa, in mattinata, celebra la Messa al Santuario mariano di Sumuleu Ciuc, in Transilvania, dove una statua lignea della Vergine del XVI secolo, è meta di pellegrinaggi soprattutto, ma non solo, per i cattolici di lingua ungherese. A lei il Papa dona la “Rosa d’oro” in segno di devozione. Poi, nel pomeriggio, all’incontro mariano con giovani e famiglie a Iasi, nella regione della Moldavia, campeggia un’altra immagine mariana, la Vergine di Cacica, che il Papa venera portando dei fiori. Le due principali immagini della Madonna per i cattolici della Romania sono state, quindi, presenti oggi negli avvenimenti a cui il Papa ha preso parte? Sì, ci risponde don Francisc Dobos, portavoce dell’arcidiocesi romano-cattolica di Bucarest. L’icona di Cacica si ispira all’immagine della Vergine di Jasna Góra. Questo per la presenza delle comunità di lingua polacca nella zona della Bucovina, al Nord, al confine con l’Ucraina, dove sorge la località di Cacica. “La diocesi di Iasi è legata a questa immagine e al suo santuario diocesano che si trova a Cacica e ogni anno tutta la diocesi, il 15 agosto, vi si reca in pellegrinaggio, in tantissimi a piedi”, ci racconta. Un punto di riferimento per la fede, dunque, dove si recano soprattutto cattolici di lingua romena.  “Quindi la Madonna accompagna il tessuto di questa Chiesa locale tanto variegata. Ma in questa diversità si trova anche la sua bellezza come metteva in risalto il Papa nell’omelia a Sumuleu Ciuc. Una bellezza della diversità che in fondo, vissuta bene, porta frutti di unità e di conversione”, sottolinea ancora don Dobos. Da ricordare che anche la cattedrale di Iasi è dedicata a “Santa Maria Vergine Regina”. Tanto a Sumuleu Ciuc, con la Vergine portatrice di tanti miracoli lungo la storia per i fedeli, tanto a Iasi, dove oggi è stata portata l’icona della Madonna di Cacica, la Chiesa è riunita attorno alla Madonna per trovare Cristo, evidenzia don Dobos.

Come una madre, la Vergine porta pace e comprensione

“Madre insegnaci a imbastire il futuro” è stata l’invocazione di Papa Francesco a Sumuleu Ciuc. In un Paese con tanta ricchezza di tradizioni, quindi la Vergine è proprio colei che può aiutare a camminare insieme? Anche nelle famiglie è sempre la Madre con i figli che richiama alla pace e alla comprensione, dice don Dobos, “è colei che fa ammorbidire i toni e riporta l’unione e la comunione in seno alla famiglia. Tanto più - riprendendo questa immagine domestica in termini di fede - la Madonna può fare lo stesso per i suoi figli”. Tanto che il Papa conclude l’incontro a Iasi proprio affidando i giovani e le famiglie alla Vergine Maria.

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01 giugno 2019, 18:08