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Benedetta Capelli 鈥� Città del Vaticano

Dinanzi a Papa Francesco ci sono i volti del mondo, coloro che ogni giorno sul campo ascoltano i lamenti di chi soffre, asciugano le lacrime di chi vive ingiustizie e si sforzano di dare risposte concrete nel nome della Chiesa; una Chiesa chiamata a vivere del fuoco dello Spirito. Il Pontefice lo sottolinea nell鈥�, che prende il via domani a Roma sul tema: 鈥淯na sola famiglia umana, una sola casa comune鈥�.

La fede, via da percorrere insieme

Guardando ai primi cristiani, Francesco disegna 鈥渓a Chiesa in cammino鈥� che poggia 鈥� spiega 鈥� su tre elementi essenziali: 鈥渓鈥檜miltà dell鈥檃scolto, il carisma dell鈥檌nsieme, il coraggio della rinuncia鈥�.  Una Chiesa dove non ci sia 鈥渓a tentazione dell鈥檈fficientismo鈥�, una cosa - sottolinea -  che lo fa soffrire ma si proceda 鈥渟enza temere gli scossoni della vita鈥�.  (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Gesù non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto, che si compiace della propria organizzazione ed è capace di difendere il proprio buon nome. Povere, quelle chiese particolari che si affannano tanto nell鈥檕rganizzazione, nei piani, di avere tutto chiaro, tutto distribuito. A me fa soffrire. Gesù non ha vissuto così, ma in cammino, senza temere gli scossoni della vita. Il Vangelo è il nostro programma di vita, lì c鈥�è tutto. Ci insegna che le questioni non si affrontano con la ricetta pronta e che la fede non è una tabella di marcia, la fede è ma una «Via», una 鈥淰ia鈥� da percorrere insieme, sempre insieme, con spirito di fiducia. 

Evitare il gattopardismo

Per camminare insieme è necessario allora alleggerirsi dei pesi che si portano soprattutto se questi non fanno bene all鈥檃nnuncio di Dio-amore. Papa Francesco sottolinea 鈥渓a bellezza della rinuncia鈥� soprattutto di noi stessi perché 鈥渓a vera fede purifica dagli attaccamenti鈥�.

Come Chiesa, non siamo chiamati a compromessi aziendali, ma a slanci evangelici. E nel purificarci, nel riformarci dobbiamo evitare il gattopardismo, cioè il fingere di cambiare qualcosa perché in realtà non cambi nulla. Questo succede ad esempio quando, per cercare di stare al passo coi tempi, si trucca un po鈥� la superficie delle cose, ma è solo maquillage per sembrare giovani. Il Signore non vuole aggiustamenti cosmetici, vuole la conversione del cuore, che passa attraverso la rinuncia. Uscire da sé è la riforma fondamentale.

L鈥檜miltà, quando si smette di stare al centro

La rinuncia di sé passa per l鈥檌nteresse nei confronti degli altri. 鈥淪i diventa umili 鈥� dice il Papa 鈥� seguendo la via dell鈥檃scolto, che trattiene dal volersi affermare, dal ricercare consensi con ogni mezzo鈥�, dallo smettere di stare al centro, dalle umiliazioni perché è sulla 鈥渟trada della carità che lo Spirito scende e orienta鈥�. Una strada che è 鈥渙recchio teso ai piccoli鈥�:

È sempre importante ascoltare la voce di tutti, specialmente dei piccoli e degli ultimi. Nel mondo chi ha più mezzi parla di più, ma tra noi non può essere così, perché Dio ama rivelarsi attraverso i piccoli e gli ultimi. E a ciascuno chiede di non guardare nessuno dall鈥檃lto in basso. È lecito guardare una persona dall鈥檃lto in basso, soltanto per aiutarla a sollevarsi - l鈥檜nica volta -, altrimenti non si può.

Non davanti al computer ma davanti alle persone

E鈥� la vita delle persone ad orientare quella della Chiesa perché negli ultimi c鈥�è il riflesso di Dio:

La Chiesa fa discernimento così; non davanti al computer, ma davanti alla realtà delle persone. Si discutono le idee, ma le situazioni si discernono. Persone prima dei programmi, con lo sguardo umile di chi sa cercare negli altri la presenza di Dio, che non abita nella grandezza di quello che facciamo, ma nella piccolezza dei poveri che incontriamo.

La forza di amarsi nel Signore

Ma c鈥�è una cornice che non bisogna dimenticare: il carisma dell鈥檌nsieme, l鈥檜nità che prevale sulle differenze, 鈥渓鈥檈ssere e sentirsi Chiesa di Gesù 鈥� spiega il Papa riferendosi ai primi cristiani 鈥� nella carità che non crea uniformità ma comunione鈥�.

Mentre le voci del diavolo e del mondo portano alla divisione, la voce del Buon Pastore forma un solo gregge. E così la comunità si fonda sulla Parola di Dio e rimane nel suo amore.

Poveri, tabernacoli viventi

Francesco indica in quel 鈥渞imanere nell鈥檃more鈥� di Gesù, la strada per offrirsi completamente, assumendo il 鈥渃ome鈥� di Dio, che è il dare tutto, per essere 鈥淐hiesa libera e liberante鈥�.

Ci aiuta stare davanti al tabernacolo e davanti ai tanti tabernacoli viventi che sono i poveri. L鈥橢ucaristia e i poveri, tabernacolo fisso e tabernacoli mobili: lì si rimane nell鈥檃more e si assorbe la mentalità del Pane spezzato. Lì si capisce il «come» di cui parla Gesù.

Uscire dunque dalla pretesa di controllare e gestire ma fidarci l鈥檜no dell鈥檃ltro, da qui l'invito finale del Papa:

Chiediamo al Signore che ci liberi dall鈥檈fficientismo, dalla mondanità, dalla sottile tentazione di rendere culto a noi stessi e alla nostra bravura, dall鈥檕ssessiva organizzazione. Chiediamo la grazia di accogliere la via indicata dalla Parola di Dio: umiltà, comunione, rinuncia.