L'arrivo di Papa Francesco in Romania
Barbara Castelli – Città del Vaticano
La prima giornata di Papa Francesco in Romania è a Bucarest. Alle 10:09, ora italiana, il Pontefice è atterrato all’aeroporto della capitale, accolto dal presidente, Klaus Werner Iohannis, e dalla consorte. Ai piedi della scala anteriore dell’aereo, anche due bambini in abito tradizionale, con fiori per accogliere l’ospite illustre. Tra bandierine bianche e gialle, oltre che blu, giallo e rosso, secondo i colori della bandiera nazionale romena, e cori festanti, anche circa 400 persone, per dare subito a Papa Bergoglio un assaggio dell’accoglienza che il Paese riserverà al Successore di Pietro. Dopo la guardia d’onore, accompagnato dal Nunzio Apostolico in Romania mons. Miguel Maury Buendía, arcivescovo titolare di Italica, Papa Francesco lascia l’aeroporto per recarsi al Palazzo presidenziale Cotroceni, dove avrà luogo la cerimonia di benvenuto, l’incontro con il primo ministro, signora Vasilica Viorica D?ncil?, e l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico, durante il quale il Pontefice pronuncerà il primo discorso.
La multietnica Bucarest
Bucarest è la città più grande della Romania, sulle sponde del fiume Dâmbovi?a, affluente minore del Danubio. L’architettura elegante precedente al comunismo è sopravvissuta solo parzialmente, ma a sufficienza per attirare alla capitale il soprannome di “Piccola Parigi”, con le sue chiese ortodosse e gli edifici in stile liberty e art nouveau. La città presenta una composizione multietnica: 86% romeni, 1,2% rom e 12,6% di altre etnie (ebrei, magiari, tedeschi, armeni, greci, bulgari, polacchi, albanesi, turchi e altri); e multireligiosa: 84,3% ortodossi, 1,2% cattolici (latini e bizantini) e 13% di altre confessioni.
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