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Papa a politici: col dialogo, favorire rapporti di conoscenza tra popoli

Ricevendo una delegazione di parlamentari della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca, Francesco esorta a rivalutare le radici cristiane per costruire una società dell’accoglienza e della solidarietà. Il Vangelo, aggiunge, non indebolisce quanto di autentico si trova nelle culture locali, ma aiuta a realizzare il bene, la verità e la bellezza

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Riscoprire l’“intrinseco†legame esistente tra il Vangelo e l'identità culturale, rivalutando le radici cristiane “per costruire una società in cui possa attuarsi la mutua accoglienza e la solidarietà reciprocaâ€. Questo il mandato del Papa alla delegazione di parlamentari della Repubblica Ceca e della Repubblica Slovacca, nel 1150° anniversario della morte di San Cirillo, avvenuta a Roma il 14 febbraio 869 (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

Conoscenza e cordialità tra i popoli

Col fratello Metodio, fu dichiarato da San Giovanni Paolo II compatrono d’Europa insieme a San Benedetto. Una figura, quella di Cirillo, che - ricorda Francesco - ha saputo tessere “rapporti di conoscenza e di cordialità tra i popoli, diventando anello di congiunzione tra diverse culture e tradizioni ecclesialiâ€.

Auspico che una così significativa eredità spirituale e culturale susciti in tutti i vostri concittadini il desiderio dell’incontro e dell’apertura all’altro. Si tratta di saper convivere nella diversità, mediante il dialogo, la condivisione, costruendo ponti e abbattendo le barriere della diffidenza e del pregiudizio. Con questi atteggiamenti si diventa testimoni di solidarietà e artefici di pace.

Cristianesimo, fonte di speranza

D’altra parte, sottolinea Francesco, la missione dei due fratelli di Tessalonica ha segnato indelebilmente “la storia, l’arte e tutta la cultura†delle Repubbliche Ceca e Slovacca: dai due Santi giungono ai giorni nostri ricchezze “spirituali e culturaliâ€, “patrimonio morale da custodire e valorizzare sempre piùâ€.

La vostra storia insegna che il Cristianesimo ha sempre rappresentato la fonte della speranza e la forza della ripresa, specialmente nei periodi più bui e difficili.

La svolta epocale

Dalla Grecia, Cirillo e Metodio evangelizzarono i popoli della Pannonia e della Moravia, creando “il cosiddetto alfabeto slavo†e traducendo la Bibbia “nella vecchia lingua slavaâ€, offrendo così “un dono sia per la vita religiosa sia per lo sviluppo culturale†di quelle terre.

Il messaggio biblico-cristiano ha giovato alla nascita dello Stato giuridico sia nei vostri Paesi, come negli Stati a voi vicini. Nel Cristianesimo, annunciato mediante la predicazione e la celebrazione della liturgia, si è realizzata la svolta epocale della vostra società.

Bene, verità e bellezza

La vasta opera di evangelizzazione degli ‘apostoli degli slavi’, constata il Papa, costituisce dunque “un modello di inculturazione ancora valido nei suoi elementi essenzialiâ€.

Il Vangelo, infatti, non indebolisce quanto di autentico si trova nelle diverse culture locali, ma aiuta le persone e le comunità a riconoscere e a realizzare il bene, la verità e la bellezza.

Fraternità e bene comune

L’augurio finale di Francesco ai politici di quelle terre è ad essere “ogni giornoâ€, mediante l’“importante funzione pubblica†svolta, protagonisti di “fraternità†e “limpidi e irreprensibili†promotori del bene comune, offrendo “speranza†alle loro popolazioni, per le quali il Papa invoca la benedizione del Signore.

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L'udienza del Papa ai parlamentari delle Repubbliche Ceca e Slovacca
22 marzo 2019, 10:13