Francesco: l’acqua non sia una mera merce, l'accesso a questo bene è un diritto
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L'acqua è un bene essenziale per l'equilibrio degli ecosistemi e per la sopravvivenza umana ed è necessario gestirla e prendersene cura in modo che non sia contaminata o persa. È quanto sottolinea il Papa nel incentrata sul tema “Acqua per tutti: non lasciare nessun indietro” e indetta dalle Nazioni Unite. In occasione di questa giornata, il Pontefice ha anche scritto un tweet: “Ringraziamo Dio per sorella acqua, elemento tanto semplice e prezioso, e impegniamoci perché sia accessibile a tutti”.
Ingiustizie da sanare
L'aridità del pianeta, osserva il Santo Padre nel messaggio, si estende a nuove regioni e le popolazioni di queste terre soffrono sempre di più a causa della mancanza di fonti d'acqua adatte al consumo. Non lasciare nessuno indietro, scrive Francesco, significa impegnarsi per porre fine a questa ingiustizia. Il lavoro congiunto, spiega il Papa, è essenziale per sradicare questo male che flagella così tanti nostri fratelli e sorelle. Si devono unire gli sforzi nella ricerca del bene comune, vedendo nell’altro un volto concreto. Solo attraverso questo sforzo, si legge nel messaggio, le misure adottate avranno il sapore dell'incontro e la capacità di rispondere a un'ingiustizia che deve essere sanata.
Educare le nuove generazioni
Non lasciare nessuno dietro, aggiunge il Papa, significa anche essere consapevoli della necessità di rispondere con fatti concreti: non solo attraverso il mantenimento o il miglioramento delle strutture idriche, ma anche investendo nel futuro, educando le nuove generazioni ad utilizzare e ad avere cura dell'acqua. Questa presa di coscienza, sottolinea Francesco, è una priorità in un mondo in cui tutto viene scartato e disprezzato e che, in molti casi, non comprende l'importanza delle risorse a nostra disposizione.
Sfida educativa
Le nuove generazioni sono chiamate - insieme a tutti gli abitanti del pianeta - a valorizzare e a difendere questo bene. È un compito, sottolinea Francesco, che inizia con la consapevolezza di quelle persone che subiscono le inevitabili conseguenze dei cambiamenti climatici e di tutti coloro che sono vittime di una o più forme di sfruttamento e contaminazione delle acque. Questa sfida educativa, scrive il Papa, genererà una nuova visione di questo bene, formando generazioni che valorizzano e amano le risorse della Terra.
Artefici del futuro
Siamo tutti artefici del futuro e la comunità internazionale, conclude il Papa, sta già investendo nel domani del nostro pianeta. È necessario sviluppare piani di finanziamento come anche progetti idrici a lungo raggio. Questa fermezza porterà a superare la visione di trasformare l'acqua in una mera merce, regolata esclusivamente dalle leggi del mercato.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui