Inaugurato ospedale di Bangui. Papa: chi serve i malati con amore serve Gesù
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Non vi dimenticherò”. Queste parole pronunciate da Papa Francesco dopo la visita, nel 2015, al complesso pediatrico di Bangui si rinnovano oggi, nel giorno della festosa occasione dell’inaugurazione della nuova struttura sanitaria pediatrica, ristrutturata e ampliata. Il Papa non dimentica i bambini della Repubblica Centrafricana e, in un videomessaggio, rivela che conserva “nel cuore gli occhi di dolore” di tanti piccoli malnutriti incontrati durante .
Perché soffrono i bambini?
Il Pontefice non dimentica e ricorda, in particolare, le parole della dottoressa che, nel 2015, gli era accanto: “Questi nella maggior parte moriranno, perché hanno la malaria, forte, e sono malnutriti”. “Questo - sottolinea Francesco nel - non deve più accadere! La sofferenza dei bambini è senza dubbio la più dura da accettare”. “Tante volte - afferma il Papa - mi chiedo la stessa cosa: perché soffrono i bambini? E non trovo spiegazione. Solo guardo il Crocifisso e invoco l'amore misericordioso del Padre per tanta sofferenza”.
Un segno della misericordia
L’ospedale, spiega Francesco, è “un segno concreto della misericordia” che trova la sua origine nell'Anno Santo aperto in anticipo, il 29 novembre 2015, proprio nella Repubblica Centrafricana. Varcando la porta santa della Cattedrale di Bangui, il Papa affermava: “Bangui diventa la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore”. “Mi piace pensare - spiega il Santo Padre nel videomessaggio - che quella Porta Santa sia ancora aperta e che il fiume di misericordia doni linfa vitale a questo Ospedale pediatrico e a tutti coloro che vi lavoreranno”.
Vedere il Signore nei più piccoli
Francesco, rivolgendosi ai “cari amici dell’ospedale pediatrico di Bangui”, incoraggia tutti a svolgere “l’opera di cura dei bambini, spinti dalla carità, pensando sempre al ‘buon samaritano del Vangelo’. Siate attenti alle necessità dei vostri piccoli pazienti, chinatevi con tenerezza sulle loro fragilità, e in loro possiate vedere il Signore”. “Chi serve i malati con amore - conclude il Papa - serve Gesù che ci apre il Regno dei cieli”. “Questo Ospedale ricorda a tutti noi che quello che stiamo vivendo è il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nella necessità”.
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