"Vive Cristo, esperanza nuestra" è l'incipit dell'Esortazione ai giovani
Sarà un visita breve ma molto intensa e signficativa quella di Francesco a Loreto: meno di 6 ore in terra marchgiana, scandite da diversi momenti. Francesco arriverà alle 9 e sarà accolto dall'arcivescovo prelato di Loreto, mons. Fabio Dal Cin, oltre che dalle autorità locali. Quindi alle 9,45 celebrerà la Messa nella Santa Casa. Al termine, dopo aver firmato l'Esortazione apostolica, saluterà gli ammalati e quindi uscirà sul sagrato per incontrare i fedeli. Dopo il pranzo con i vescovi, lascerà il Santuario intorno alle 14,30 per fare ritorno in Vaticano intorno alle 15,45.
Vive Cristo, esperanza nuestra
Uno dei momenti centrali sarà senz’altro la firma dell’Esortazione apostolica post-sinodale in forma di Lettera ai Giovani. “Vive Cristo, esperanza nuestra: è l'incipit del testo originale in spagnolo” di questo documento, ha reso noto oggi . “Il Papa intende con questo gesto affidare alla Vergine Maria il documento che suggella i lavori del Sinodo dei Vescovi tenutosi in Vaticano, dal 3 al 28 ottobre 2018, sul tema: 'I giovani, la fede e il discernimento vocazionale'", si spiega informando anche che il testo dell'Esortazione verrà pubblicato successivamente alla firma del 25 marzo e presentato, come avviene di consueto per un documento magisteriale, durante una Conferenza Stampa presso la Sala Stampa della Santa Sede, di cui saranno dati dettagli nei prossimi giorni.
Mons. Dal Cin: la "firma" a Loreto un fatto eccezionale
Anche mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto, sottolinea come questa firma sia tra i tanti “l’aspetto più significativo” e, “oltretutto, eccezionale perché di solito documenti del genere vengono firmati in Vaticano”. “Stavolta invece il Papa ha scelto di farlo a Loreto che diventa così custode della memoria storica e viva”, prosegue mons. dal Cin in un’intervista all’Agenzia Sir. Si tratta di un “atto che conferma il legame tra i giovani e la Santa Casa. La mentalità concreta di Papa Francesco qui si fa viva, in continuità con Papa Giovanni Paolo II, perché il messaggio che lascia è quello di rilanciare il centro di Montorso, polo di accoglienza per i giovani stessi”.
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