Francesco: preferenze apostoliche dei Gesuiti in sintonia con priorità della Chiesa
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Le scelte “sono in sintonia con le attuali priorità apostoliche della Chiesa espresse attraverso il magistero ordinario del Papa, dei Sinodi e delle Conferenze episcopali, soprattutto a partire dall’esortazione Evangelii Gaudium”. È quanto sottolinea Papa Francesco in una lettera rivolta a padre Arturo Sosa, preposito generale dei gesuiti. Quello intrapreso, aggiunge il Pontefice, è stato un “discernimento dinamico”, non un processo “di biblioteca o di laboratorio”. La prima preferenza, scrive inoltre il Papa nella lettera, è fondamentale perché presuppone come “condizione primaria la relazione del gesuita con il Signore, la vita personale e comunitaria di preghiera e discernimento”. (Ascolta l'intervista a padre Arturo Sosa)
Le preferenze apostoliche sono orizzonti
Le preferenze apostoliche sono frutto di un processo di discernimento durato quasi due anni. Rappresentano "quatto ambiti vitali" per il mondo di oggi. Come ha recentemente ricordato padre Sosa, ispirano i gesuiti “nel discernimento in e nella pianificazione apostolica”. Sono punti di riferimento, orizzonti e orientamenti per l’intera Compagnia. Mettono l’accento sul modo in cui i gesuiti possono “utilizzare meglio i mezzi di cui dispongono al fine di servire la missione riconciliatrice di Cristo nel mondo”. Sono la risposta della Compagnia alle necessità della Chiesa. In una società segnata da profondi cambiamenti, le preferenze sono stabilite “attraverso l’analisi sociopolitica, la riflessione teologico – pastorale e il discernimento”. Per i prossimi 10 anni sono state scelte 4 preferenze, confermate da Papa Francesco.
Promuovere il discernimento e gli esercizi spirituali
Il discernimento, ha affermato padre Sosa illustrando nei giorni scorsi le 4 preferenze apostoliche, è una necessità per la Chiesa. Gli esercizi spirituali, ha aggiunto, sono un cammino preferenziale per i gesuiti. È anche fondamentale, per quanto riguarda gli esercizi, intraprendere la strada della creatività. Si devono trovare nuove forme in modo che gli esercizi, ha detto il preposito, si adattino a diversi gruppi, realtà e contesti.
Camminare con gli esclusi
Camminare con coloro che sono scartati, ha detto padre Sosa, significa avvicinarsi al mondo dei poveri, andare nelle periferie, andare incontro alle persone. “Vogliamo intraprendere un cammino, ha aggiunto, per promuovere la giustizia sociale”. “Vogliamo promuovere il cambiamento delle strutture economiche, politiche e sociali che causano ingiustizie”. “Vogliamo eliminare dalla vita della Chiesa e della società la piaga degli abusi”. Un dramma, ha ricordato padre Sosa, che si declina in varie forme, tra cui gli abusi sessuali e di potere.
Accompagnare i giovani
Camminare con i giovani significa anche guardare il mondo dalla loro prospettiva. I giovani, ha sottolineato il preposito generale dei gesuiti, possono aiutare a comprendere i cambiamenti della società, a cogliere il senso di una nuova cultura. Si devono dunque “aprire spazi ai giovani, alla loro creatività”. Padre Sosa ha indicato anche un’altra priorità: si deve imparare dai giovani.
Prendersi cura della casa comune
La quarta preferenza riguarda la casa comune. Si deve cercare, ha affermato padre Sosa, di partecipare alle azioni urgenti in grado di frenare e arginare il deterioramento ambientale. Si devono anche cercare formule alternative. Per dare risposte a queste preferenze, ha detto il preposito dei gesuiti, una grande sfida è quella della collaborazione. Sia proprio la collaborazione, ha concluso, un punto forte del nostro agire.
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