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Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Il destino del pianeta è minacciato da gravi insidie come quelle legate alle armi. E鈥� quanto ricorda Papa Francesco nel  per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. A Pope Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell鈥橧stituto di ricerche internazionali  sottolinea che su scala mondiale si registra una 鈥渃rescita enorme delle spese militari鈥�. (Ascolta l鈥檌ntervista con Maurizio Simoncelli)

Mercato delle armi in crescita

A livello mondiale, negli anni della cosiddetta guerra fredda, la spesa militare globale era di circa 1400 miliardi. Oggi si è superata la cifra di 1730 miliardi.

A destare preoccupazione, sottolinea Maurizio Simoncelli, è anche il commercio di armi piccole e leggere, 鈥渦sate in tutte le guerre dimenticate鈥� e negli ultimi anni destinate, in particolare, all鈥檃rea del Medio Oriente e del Nord Africa.

Armi sempre più devastanti

La disponibilità di armi nucleari è un altro aspetto inquietante. Si è passati da oltre 80 mila testate nucleari presenti nel periodo della guerra fredda negli arsenali delle superpotenze a poco più di 15 milia armamenti atomici, di cui circa 4 mila operativi. Ma questa diminuzione si lega alla diffusione di armi sempre più precise, rapide e potenti.

Oltre alla minaccia permanente della guerra nucleare, si assiste allo sviluppo di nuovi scenari connessi allla tecnologia militare. A destare grandi preoccupazioni, sottolinea Maurizio Simoncelli, sono le armi autonome in grado, 鈥渁ttraverso l鈥檌ntelligenza artificiale, di scegliere l鈥檕biettivo e colpire il bersaglio鈥�. Alcune di queste già sono operative lungo i confini tra Corea del Nord e Corea del Sud. L鈥檃rma autonoma, ricorda Simoncelli, potrebbe essere uno strumento per consolidare regime e dittatori 鈥渃he non avrebbero più bisogno della presenza del militare鈥�.

Ingannevole senso di sicurezza

Un altro aspetto da rimarcare riguarda la cosiddetta deterrenza nucleare. È un processo che non genera sicurezza, ma instabilità.

Un passo fondamentale, ricorda Maurizio Simoncelli, è quello di rinunciare alle armi nucleari. Un segnale politico importantissimo, aggiunge, è stato dato l鈥檃nno scorso con il Trattato per il bando totale delle armi nucleari, firmato da oltre 120 Paesi nell鈥檃mbito dell鈥橝ssemblea generale delle Nazioni Unite. Ma purtroppo, osserva Simoncelli, 鈥渋 Paesi del cosiddetto club nucleare non hanno firmato questo trattato鈥�. A questo orientamento si contrappone la logica delle aree denuclearizzate, tra cui l鈥橝merica Latina, l鈥橝frica e l鈥橝sia centrale, in cui si ribadisce il rifiuto delle armi nucleari, 鈥渃he porterebbe solamente alla distruzione del pianeta鈥�. Ma ci sono ancora tanti Stati 鈥渃he si definiscono più avanzati e democratici鈥� - conclude Simoncelli - che invece dispongono di queste armi.