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Il Papa prega per le vittime dello tsunami in Indonesia

Il Pontefice lancia un appello affinché non manchi il sostegno della Comunità Internazionale alle popolazioni colpite dal maremoto in Indonesia. Intanto il bilancio, ancora provvisorio, sale a oltre 220 vittime e 800 feriti

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni dell’Indonesia, colpite da violente calamità naturali, che hanno causato gravi perdite in vite umane, numerosi dispersi e senzatetto e ingenti danni materiali”. Al termine della preghiera dell’Angelus il Papa ha rivolto la sua attenzione alle vittime del violento Tsunami che ha devastato le coste dell’Indonesia attorno allo stretto di Sonda, tra le grandi isole di Giava e Sumatra, provocando oltre 220 morti, più di 800 feriti e una trentina di dispersi.

Francesco: sostegno alle popolazioni dell’Indonesia

Francesco ha quindi invitato tutti ad unirsi nella preghiera per le vittime e i loro cari e si è detto “spiritualmente vicino agli sfollati e a tutte le persone provate, implorando da Dio sollievo nella loro sofferenza”. “Faccio appello - ha detto ancora - perché non manchi a questi fratelli e sorelle la nostra solidarietà e il sostegno della Comunità Internazionale”.

Bilancio destinato ad aumentare

L'Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri teme che il bilancio sia “destinato ad aumentare” e riferisce che molte aree non sono state ancora raggiunte dai soccorsi. Anche il presidente indonesiano Joko Widodo ha detto che il numero dei morti causati dallo tsunami in Indonesia "crescerà sicuramente" e ha dato ordine al governo di prendere "immediate misure di risposta all'emergenza, per cercare le vittime e soccorrere i feriti".

L’eruzione del vulcano

Secondo l'Agenzia di meteorologia e geofisica indonesiana, le onde anomale potrebbero essere state causate da frane sottomarine seguite a un'eruzione dell'Anak Krakatau, un'isola vulcanica formatasi nel corso degli anni dal vicino vulcano Krakatoa.

La strage al concerto

Le onde provocate dall’eruzione hanno fatto strage tra gli impiegati della compagnia statale Pln, riuniti per celebrare la fine dell'anno. Le immagini, che stanno facendo il giro del mondo, mostrano un muro d’acqua che spazza via il palco, posto vicino al mare, dove una band rock, i Seventeen, stava suonando per l'evento, a cui partecipavano almeno 260 persone.

Allerta per le zone costiere

Intanto le autorità hanno diramato una allerta invitando i residenti delle zone colpite dallo tsunami a "stare lontani dalle spiagge". Il capo dell'agenzia meteorologica, Rahmat Riyono, non esclude un altro tsunami visto che quello di ieri "è stato provocato da un'eruzione del vulcano Anak-Krakatau". 

La Caritas già operativa

Caritas Indonesia si è immediatamente attivata attraverso i team di emergenza della diocesi di riferimento: la diocesi di Bogor sull’isola di Giava e la diocesi di Tanjung Karan sull’isola di Sumatra. “Queste sono zone distanti un paio d’ore dalla capitale Giacarta – dice Yohannes Baskoro, responsabile dell’attività di Caritas Indonesia – per cui il governo con facilità riesce a mandare aiuti e team logistici per i primi soccorsi. Anche i nostri team stanno raccogliendo informazioni, ma c’è ancora molta confusione dal campo. Certo i danni sono ingenti. Siamo pronti a fare quanto necessario per portare I primi aiuti alla popolazione colpita”. La Caritas Italiana sta seguendo l’evoluzione dell’emergenza in coordinamento con Caritas Indonesia con cui collabora direttamente da più di 15 anni nel supporto alle numerose emergenze naturali che colpiscono ogni anno il paese (alluvioni, terremoti, incendi), ma anche in molti progetti di sviluppo per il rafforzamento della resilienza delle comunità locali. È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Indonesia”) tramite: la Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111; la Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474; il Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013; UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

Lo tsunami del 2004

L’Indonesia è un’area a forte rischio sismico, negli ultimi mesi è stata colpita dal terremoto a Lombok e dal più disastroso terremoto nelle Sulawesi che ha provocato anche uno Tsunami a Palu facendo più di 2mila vittime. Quattordici anni fa, il 26 dicembre del 2004, uno tsunami devastò diversi Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano causando uno dei più grossi disastri naturali della storia recente con circa 230mila vittime accertate, decine di migliaia di dispersi e fra i tre e i cinque milioni di sfollati.

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23 dicembre 2018, 12:18