Il Papa: martiri in Algeria, persecuzioni non sono una realtà del passato
Sergio Centofanti - Città del Vaticano
E’ stata pubblicata oggi la del Papa al cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, suo Inviato speciale alla celebrazione eucaristica che presiederà l’8 dicembre prossimo, Festa dell’Immacolata, presso il Santuario di Notre-Dame de Santa Cruz a Orano, in Algeria, in occasione della Beatificazione di 19 martiri.
Diciannove martiri per l'Algeria
Si tratta del vescovo di Orano Pierre Claverie e 18 religiosi e religiose uccisi in Algeria in circostanze diverse durante la guerra civile che ha colpito il Paese nord-africano ai tempi del conflitto tra gli islamisti del "Fronte islamico di salvezza" e i militari algerini tra il 1991 e il 2002. Tra questi martiri figurano i sette monaci trappisti di Tibhirine assassinati nel 1996.
“Lo stesso Gesù, Figlio di Dio” - scrive Papa Francesco nella lettera in latino - “che ha sofferto la persecuzione e una crudele morte in croce, senza alcuna colpa”, lo aveva preannunciato ai suoi discepoli: "Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (Gv 15,20). Queste parole - spiega - continuano ad essere confermate “in varie regioni e modi” mostrando a tutti noi che "le persecuzioni non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità”. ).
Fede, amore e perdono
“La Chiesa ha sempre avuto una particolare devozione per i martiri, che hanno testimoniato la fede e l’amore per il Signore Gesù, fino allo spargimento del sangue”, così come hanno fatto questi 19 martiri in terra algerina, che hanno dato la vita confidando nelle parole di Gesù: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra (…) Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,18.20). Il Papa chiede quindi al cardinale Becciu di trasmettere il suo “saluto fraterno ai seguaci di altre religioni e a tutte le persone di buona volontà”. Questi Beati - conclude il Papa - hanno perdonato i loro assassini, mostrando di amare più la vita eterna, e ora “sono in possesso di ciò che hanno amato e, con la risurrezione dai morti, l'avranno con maggior pienezza” (S. Agostino, Sermone 302,7).
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