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Rifiutare Gesù è chiudere la porta da dentro. E Lui rimane fuori

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Il brano del Vangelo di Luca oggi ruota intorno a un pranzo offerto da un capo dei farisei, a cui è presente anche Gesù. Ad un certo punto uno dei commensali esclama: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!” Allora Gesù racconta la storia di un uomo che invita ad una festa gli amici che però rifiutano. Invita quindi i poveri e gli storpi. Il Papa si chiede quante volte anche noi chiediamo a Gesù di scusarci quando Lui “ci chiama a incontrarci, a parlare” e rifiutiamo:

Ognuno di noi pensi: nella mia vita, quante volte ho sentito l’ispirazione dello Spirito Santo a fare un’opera di carità, a incontrare Gesù in quell’opera di carità, di andare a pregare, di cambiare vita in questo, in questo che non va bene? E sempre ho trovato un motivo per scusarmi, per rifiutare.

Ma c’è un secondo rifiuto: quello di Gesù verso di noi. Gesù è buono, è misericordioso - dice il Papa - ma è giusto. "E se tu chiudi la porta del tuo cuore da dentro, Lui non può aprirla, perché è molto rispettoso del nostro cuore. Rifiutare Gesù è chiudere la porta da dentro e Lui non può entrare". 
 

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06 novembre 2018, 13:18