Papa: canto e musica, strumenti di evangelizzazione senza protagonismi
Giada Aquilino - Città del Vaticano
La musica sia uno âstrumento di unitàâ per rendere âefficaceâ il Vangelo nel mondo di oggi, âattraverso la bellezza che ancora affascina e rende possibile credere affidandosi allâamore del Padreâ. È lâ ai partecipanti al III Convegno internazionale delle corali, in corso da ieri in Vaticano. Incontrandoli in Aula Paolo VI, con musiche e canti che stanno contraddistinguendo lâevento organizzato dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, il Pontefice osserva subito come le note levatesi per lâoccasione abbiano ârisvegliato il Vaticanoâ.
Strumenti di evangelizzazione
Ringraziando lâarcivescovo Rino Fisichella, presidente del Dicastero, Francesco ricorda il documento finale del recente Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, in cui oltre a sottolineare lâimportanza della musica per i ragazzi, si evidenzia pure come il âlinguaggio musicaleâ rappresenti una risorsa pastorale. La musica e il canto, aggiunge richiamando le parole pronunciate poco prima dallo stesso mons. Fisichella, sono un âvero strumento di evangelizzazioneâ nella misura in cui coloro che li propongono si rendono testimoni della âprofondità della Parola di Dio che - spiega - tocca il cuore delle personeâ, permettendo una âcelebrazione dei sacramenti, in particolare della santa Eucaristia, che fa percepire la bellezza del Paradisoâ.
Non fermatevi mai in questo impegno, un impegno così importante per la vita delle nostre comunità; in questo modo, con il canto date voce alle emozioni che sono nel profondo del cuore di ognuno. Nei momenti di gioia e nella tristezza, la Chiesa è chiamata ad essere sempre vicina alle persone, per offrire loro la compagnia della fede. Quante volte la musica e il canto permettono di rendere questi momenti unici nella vita delle persone, perché li conservano come un ricordo prezioso che ha segnato la loro esistenza.
Una corale internazionale
Richiamando il Concilio Vaticano II, il pensiero del Pontefice va poi alle âtante tradizioniâ delle comunità cristiane âsparse per il mondo interoâ, che fanno emergere âle forme più radicate nella cultura popolareâ e che diventano anche una âvera preghieraâ.
Quella pietà popolare che sa pregare creativamente, che sa cantare creativamente; quella pietà popolare che è, come ha detto un vescovo italiano, il âsistema immunitarioâ della Chiesa. E il canto porta questa pietà avanti. Attraverso queste musiche e canti si dà voce anche alla preghiera e in questo modo si forma una vera corale internazionale, dove allâunisono sale al Padre di tutti la lode e la gloria del suo popolo.
Lâuniversalità della Chiesa
Proprio nella presenza delle migliaia di cantori, musicisti, esperti di musica sacra e liturgica di tutto il mondo il Papa coglie âlâuniversalità della Chiesa e le sue diverse tradizioniâ.
Il vostro canto e la vostra musica, soprattutto nella celebrazione dellâEucaristia, rendono evidente che siamo un solo Corpo e cantiamo con una sola voce la nostra unica fede. Anche se parliamo lingue diverse, tutti possono comprendere la musica con cui cantiamo, la fede che professiamo e la speranza che ci attende.
Non cadere nel protagonismo
Il canto diventa quindi âuna melodia che favorisce la preghiera e la celebrazione liturgicaâ.
Non cadete, tuttavia, nella tentazione di un protagonismo che offusca il vostro impegno, e umilia la partecipazione attiva del popolo alla preghiera. Per favore non fate la âprima donnaâ. Siate animatori del canto di tutta lâassemblea e non sostituitevi a essa, privando il popolo di Dio di cantare con voi e di dare testimonianza di una preghiera ecclesiale e comunitaria. A volte mi rattristo quando, in alcune cerimonie, si canta tanto bene ma la gente non può cantare quelle cose...
Un patrimonio di religiosità
Invita poi cantori e musicisti a ânon svalutate le altre espressioni della spiritualità popolareâ.
Le feste patronali, le processioni, le danze e i canti religiosi del nostro popolo sono anchâessi un vero patrimonio di religiosità che merita di essere valorizzato e sostenuto perché è pur sempre unâazione dello Spirito Santo nel cuore della Chiesa. Lo Spirito nel canto ci aiuta ad andare avanti.
Il grande concerto per Santa Cecilia
Con la benedizione finale e chiedendo di pregare per il Papa âancheâ con il canto, Francesco affida i presenti a Santa Cecilia, loro patrona, in occasione della cui festa, questa settimana, è organizzato lâincontro in Vaticano: alla martire è dedicato il grande concerto delle corali del pomeriggio, con la partecipazione di tutti i cantori presenti in Aula Paolo VI, sotto la direzione di mons. Marco Frisina, uniti al Coro della diocesi di Roma e allâorchestra Fideles et Amati. Domani la conclusione della manifestazione, con la Santa Messa in Basilica Vaticana presieduta da mons. Fisichella. A mezzogiorno, la partecipazione allâAngelus del Pontefice in Piazza San Pietro.
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