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Papa: Medio Oriente, violenza chiama violenza. Serve impegno per pace

La preghiera di Francesco al termine dell’udienza generale. Il Papa, preoccupato per l’acuirsi delle tensioni, ha fatto appello alle parti in causa e alla comunità internazionale a rinnovare l’impegno per la pace

Giada Aquilino – Città del Vaticano

Al termine dell’odierna il pensiero del Papa è tornato alla Terra Santa e al Medio Oriente. A Gaza infatti non si ferma la scia di sangue dopo la protesta palestinese in coincidenza con l’inaugurazione dell'ambasciata americana a Gerusalemme. Dopo le 61 vittime di lunedì, tra cui una bimba di otto mesi, altri due manifestanti palestinesi sono rimasti uccisi ieri sotto il tiro delle forze di sicurezza israeliane.

Violenza allontana pace e dialogo

Francesco si è detto “molto preoccupato per l’acuirsi delle tensioni” e per la spirale di violenza “che - ha sottolineato - allontana sempre più dalla via della pace, del dialogo e dei negoziati”.

Esprimo il mio grande dolore per i morti e i feriti e sono vicino con la preghiera e l’affetto a tutti coloro che soffrono. Ribadisco che non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza. Invito tutte le parti in causa e la comunità internazionale a rinnovare l’impegno perché prevalgano il dialogo, la giustizia e la pace.

Gli auguri per il mese di Ramadan

Quindi ha invocato Maria, “Regina della pace”, esortando i fedeli alla preghiera e chiedendo a Dio “pietà di noi”. Infine ha rivolto il proprio “augurio cordiale” per il mese di Ramadan, importante evento religioso per i musulmani in ogni parte del pianeta, che inizierà domani. “Che questo tempo privilegiato di preghiera e di digiuno - ha concluso - aiuti a camminare sulla via di Dio che è la via della pace”.

Ascolta e scarica le parole del Papa

Il Tweet

Poi, in un Tweet pubblicato sull'account @Pontifex, il Papa ha ribadito il proprio “grande dolore” per i morti e i feriti in Terra Santa e in Medio Oriente. “La violenza non porta mai alla pace. Perciò invito tutte le parti in causa e la comunità internazionale a rinnovare l’impegno perché prevalgano il dialogo, la giustizia e la pace”.

(Ultimo aggiornamento: mercoledì 16 maggio 2018, ore 15.31)

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16 maggio 2018, 10:30