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Rifuggire dall' informazione di facile consumo

Nella trasformazione tecnologica e nel processo di integrazione che coinvolge sia i media della Santa Sede sia quelli della Cei, il Papa ricorda che “l’attaccamento al passato potrebbe rivelarsi una tentazione perniciosa”. Bisogna, sottolinea, “aprire nuovi tratti di cammino” . Il suo discorso, nella festa di San Giuseppe lavoratore, all’udienza con i dirigenti e il personale del quotidiano "Avvenire"

Debora Donnini-Città del Vaticano

I giornali cattolici devono “educare a pensare”: no all’informazione di facile consumo. Serve approfondire e partire dagli ultimi. Richiamandosi a Paolo VI che volle la nascita di “Avvenire” 50 anni fa, Papa Francesco indica i binari fondamentali che devono guidare oggi la stampa cristiana, nel discorso rivolto stamani a dirigenti e personale del quotidiano cattolico. Lo fa partendo dalla festa odierna di San Giuseppe lavoratore, ricordando anche che al lavoro è legata la dignità della persona. La linea editoriale deve essere poi improntata a cercare la verità, evitando di ridurre la realtà ad una caricatura.

Nessuno detti la vostra agenda, tranne i poveri, gli ultimi, i sofferenti. Non ingrossate le fila di quanti corrono a raccontare quella parte di realtà che è già illuminata dai riflettori del mondo. Partite dalle periferie, consapevoli che non sono la fine, ma l’inizio della città.

E Francesco ricorda anche che “analogamente a quanto sta avvenendo nel settore comunicazione della Santa Sede”  la convergenza consentita dalle piattaforme digitali deve favorire l’integrazione. L’attaccamento al passato potrebbe rivelarsi una tentazione perniciosa mentre autentici servitori della tradizione sono coloro che, nel farne memoria, sanno aprire nuovi tratti di cammino.

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01 maggio 2018, 13:15