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Loppiano: laboratorio di fraternità e luogo di dialogo

Una storia lunga 50 anni quella di Loppiano, una sorta di città sul monte che vuol testimoniare l'amore evangelico e la possibilità della pace tra i popoli. Ripercorriamo le tappe principali della cittadella dei Focolari in attesa della visita di Francesco il 10 maggio

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Dare testimonianza permanente di una convivenza caratterizzata dal comandamento nuovo di Gesù “Amatevi a vicenda come io ho amato voi” vissuto: con questo obiettivo nel 1964 nasceva il Centro internazionale dei Focolari di Loppiano, una ventina di chilometri da Firenze.

L'unica legge: l'amore scambievole

Il Vangelo come codice di vita della quotidianità, incarnato negli elementi di una città moderna con case, aziende, negozi, chiese, scuole, campi sportivi è l’idea iniziale che disegna una cittadella del dialogo e della fraternità. A quindici anni dalla sua edificazione, il 13 giugno 1980, Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, ricordava all'intera cittadella:
“Ogni persona che incontri ogni giorno deve essere pronta a dare la sua vita per te e ognuna chiede a te di amarla fino alla misura estrema. Dio vuole in questo luogo soprattutto un incendio di amore”.

Loppiano oggi

Attualmente la cittadella conta circa 850 abitanti: sono uomini e donne, famiglie, giovani e bambini, sacerdoti e religiosi di 65 nazioni dei cinque continenti. Ogni anno, la città accoglie migliaia di visitatori da tutto il mondo, promuove corsi e incontri.

Alcune date della sua storia 

La costruzione della cittadella inizia con il dono di un terreno sulle colline toscane, fatto alla Lubich da Vincenzo Folonari, un giovane che voleva seguire la sua spiritualità. Dopo pochi mesi arriva a Loppiano un primo gruppo di focolarini. Un anno dopo, nel 1965, l’arrivo delle prime famiglie e l’avvio di piccole attività. Ricorda uno dei pionieri della cittadella: “A partire dal '65 si sono ristrutturati uno ad uno i casolari abbandonati, si è iniziata la cura di oliveti e vigneti, sono sorte una falegnameria, un laboratorio artistico, una cooperativa agricola, una fabbrica di tessuti, un atelier per i vestiti. Ciascuno di noi imparava a fare ciò che serviva per mettere in piedi una città, indipendentemente dal proprio titolo di studio”.

Lavoro e studio nella cittadella

E’ sul lavoro che poggia infatti l’economia di Loppiano, un’economia che tiene conto dei bisogni di tutti e invita ciascuno a mettere a disposizione professionalità e capacità in una piena comunione dei beni materiali e spirituali. Espressione dell’Economia di Comunione è il  Polo Imprenditoriale Lionello Bonfanti inaugurato nel 2006 e che oggi ospita 20 aziende. Ma Loppiano è anche da sempre luogo di studio e nel 2008 inizia l’attività accademica dell’Istituto Universitario Sophia: oggi offre ai suoi studenti tre lauree magistrali e i corrispondenti dottorati.

Il santuario Maria Theotokos

Dopo 40 anni di testimonianza di vita evangelica, finalmente, il 15 maggio 2003 Loppiano assiste alla posa ufficiale della prima pietra della chiesa Maria Theotókos, inaugurata un anno dopo. “Il suggello, il punto culmine di questa cittadella, quasi il simbolo di quanto si cerca di vivere qui”, l'ha definita Chiara Lubich. Nel Messaggio inviato per la dedicazione, Papa Giovanni Paolo II scriveva: “Nei trascorsi quattro decenni, sono passate a Loppiano tante persone di ogni cultura e di diverse religioni, che hanno potuto intessere fra loro, sotto lo sguardo amorevole della Vergine Santa, un dialogo di carità. Auguro di cuore che questo sforzo prosegua, confortato dalla protezione della Tuttasanta Madre di Dio”.
Dichiarata santuario mariano il 1 novembre 2004 dal vescovo di Fiesole, mons. Luciano Giovannetti, la chiesa è diventata il punto di riferimento giornaliero per tutti gli abitanti: quando si avvicina l'ora della Messa serale le strade si animano e le persone accorrono dalle varie case, dai luoghi di lavoro e dai dintorni.

Il messaggio del Papa per i 50 anni

In occasione del 50.esimo della fondazione del Centro, il 4 ottobre 2014, Papa Francesco aveva inviato un videomessaggio ai suoi cittadini nel quale definiva Loppiano ”una realtà che vive al servizio della Chiesa e del mondo”, li riconosceva “esperti nell’accoglienza reciproca e nel dialogo, operatori di pace, generatori di fraternità”, incoraggiandoli a proseguire “con rinnovato slancio su questa strada”.

Il 10 maggio Francesco parlerà ancora agli abitanti di Loppiano e all'intero Movimento dei Focolari che in questi mesi si sono preparati ad accoglierlo.

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08 maggio 2018, 14:34