Nono anniversario del sisma in Abruzzo. Nel 2009 la visita di Benedetto XVI
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
“Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo”. È con questa frase dello scrittore Josè Saramago che il Comune dell'Aquila intende ricordare il nono anniversario del sisma che il 6 aprile del 2009 alle 3.32 ha devastato l’Abruzzo provocando la morte di 309 persone. L’Aquila è oggi un immenso cantiere con gru disseminate in tutto il centro storico.
La visita di Papa Benedetto XVI nelle zone terremotate
E in questa terra, che ancora mostra le ferite del sisma, si è recato il 28 aprile del 2009 Papa Benedetto XVI per incontrare le popolazioni scosse dal terremoto. Tra le tappe di quella toccante visita, la preghiera nella Basilica di Collemaggio, la venerazione dell'urna di Papa Celestino V, la sosta presso la Casa dello studente - uno dei luoghi simbolo del sisma - e l’incontro con il personale impegnato nei soccorsi. &苍产蝉辫;“Ora - aveva detto Papa Benedetto visitando la tendopoli di Onna - sono qui, tra voi: vorrei abbracciarvi con affetto uno ad uno. La Chiesa tutta è qui con me, accanto alle vostre sofferenze, partecipe del vostro dolore per la perdita di familiari ed amici, desiderosa di aiutarvi nel ricostruire case, chiese, aziende crollate o gravemente danneggiate dal sisma”. “Il Papa è qui, oggi, tra di voi per dirvi anche una parola di conforto circa i vostri morti: essi - aveva concluso il Pontefice - sono vivi in Dio e attendono da voi una testimonianza di coraggio e di speranza. Attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide”.
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