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Non perdete lo zelo apostolico: così il Papa nel libro di padre Fares

Il Papa ha fatto dono oggi ai sacerdoti, in occasione della Messa crismale, del libro dell’argentino padre Diego Fares dal titolo: ”Dieci cose che Papa Francesco propone ai sacerdoti”. All’inizio della pubblicazione, è presente una lettera di ringraziamento del Pontefice.

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Desideri e suggerimenti che vengono spontanei dal cuore quando un vescovo parla con i suoi sacerdoti”: Papa Francesco definisce così il libro dell’argentino padre Diego Fares, scrittore de “La Civiltà Cattolica”, dal titolo: “Dieci cose che papa Francesco propone ai sacerdoti”. Il volume è stato donato oggi a tutti i concelebranti e ai diaconi presenti alla Messa crismale.

Non perdete lo zelo apostolico

Nella lettera di ringraziamento, riportata all’inizio del libro, il Papa parla del volume come “frutto di anni di accompagnamento di tanti preti in Argentina e qui a Roma; anni di ascolto, di Esercizi dati, di aiuto a discernere”. Francesco sottolinea che è buona cosa mettere al centro del ministero sacerdotale il “non perdere lo zelo apostolico”, “la grande grazia dello Spirito alla Chiesa”.

Diffondete la gioia del Vangelo

Per Francesco i pastori devono “uscire con coraggio in strada, nelle periferie, dove tanti fratelli hanno bisogno di provare la gioia del Vangelo, che Dio è Padre misericordioso e che davvero non vuole che gli si perda nemmeno uno solo dei suoi piccolini”. L’augurio del Papa a padre Diego Fares è di continuare “ad aiutare a scoprire il volto di Gesù nel volto e nella vita dei più poveri, come quelli che accompagnavi – scrive - a El Hogar de San José”.

Un libro per suscitare nuove vocazioni

“Possano le Dieci cose fare il bene – sottolinea Francesco - e il Signore lo moltiplichi, suscitando nuove vocazioni sacerdotali in mezzo al suo popolo, affamato di pastori che ne abbiano cura e lo guariscano, lo alimentino, lo consolino e lo guidino sulle vie dello Spirito”. Secondo padre Fares, le raccomandazioni sono “un modo di consigliare nella prospettiva della grazia, non in quella del dover essere”. Si parte - scrive il sacerdote argentino - dal “Porgete la spalla, metteteci il cuore”, per giungere alle ultime due esortazioni: “Parlate al cuore della gente” e “Il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo”.

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29 marzo 2018, 17:30