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Padre Pio. Mons. Castoro: la visita del Papa anche per i giovani

Nell'intervista l'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, si sofferma sui particolari della visita del Papa e sulla Veglia dei giovani a San Giovanni Rotondo, alla vigilia del suo arrivo

Debora Donnini-Città del Vaticano

Ferve l’attesa a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo per l’arrivo, sabato prossimo, di Papa Francesco che visiterà i luoghi clou della vita di Padre Pio. L’occasione è il Centenario delle stimmate e il 50.mo della morte del Santo. Tanta la gioia dei fedeli: decine di migliaia sono attesi a San Giovanni Rotondo. Gli ultimi particolari sulla preparazione, sulla visita e sulla Veglia dei giovani, che si terrà alla vigilia dell’arrivo del Papa, dall'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro:  

R. – Nelle varie parrocchie abbiamo svolto nei giorni scorsi, e lo faremo fino alla vigilia della visita del Papa, delle celebrazioni liturgiche e degli eventi culturali sia per riflettere sul Magistero del Papa ed esaminare i suoi gesti eloquenti di carità, sia perché Papa Francesco costituisce oggi una novità anche nel panorama culturale.

Come può la figura di Padre Pio aiutare l’uomo di oggi ad arrivare a Cristo?

R. – Padre Pio è stato l’uomo dell’”essenziale”. Ecco perché, in qualche modo, Papa Francesco si è innamorato di Padre Pio: pure se allora era circondato da personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica e tutti venivano a San Giovanni Rotondo per incontrarlo, lui rimaneva molto schivo e lontano dalle attrazioni del mondo. A chi si rivolgeva a lui per qualcosa, per una grazia, lui rispondeva: “No, no, io non faccio grazie. Le grazie le fa solo il Signore. Io sono un umile frate che prega. Io dirò una preghiera per te”. Questa essenzialità, che in Padre Pio si coniuga sotto due aspetti: l’aspetto della preghiera e quello della carità. Era un uomo mistico: pregava dalla mattina alla sera. Confessava a tutte le ore. Ebbe, poi, la grande intuizione della fondazione di “Casa Sollievo della Sofferenza”, l’opera scaturita dal suo cuore, la casa dove lui accoglieva gli ammalati. Oggi questa è diventata un grande ospedale, un ospedale di eccellenza non solo a livello italiano, ma anche europeo.

La visita di Papa Francesco sarà preceduta, il venerdì 16, la sera prima del suo arrivo, da una preghiera dei giovani: quindi c’è molta attenzione anche ai giovani…

R. – Sì, noi come diocesi vogliamo celebrare, in occasione della venuta del Papa, anche la Giornata diocesana per la Gioventù, anche perché quest’anno ci sarà il Sinodo dei vescovi sui giovani. Insomma, abbiamo rivolto l’appello ai giovani della nostra diocesi a vivere un momento di preghiera in attesa della venuta del Papa. Quindi, dalle sei del pomeriggio - alla Vigilia - e fino a tutta la notte, questi giovani saranno animati nella Veglia presieduta da mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Con la preghiera, la riflessione e i momenti di festa e di confronto tra di loro, i giovani prepareranno la venuta del Papa. Inoltre, i giovani avranno un posto particolare nel piazzale dove si svolgerà la celebrazione: saranno vicini all’altare del Papa, in modo che il Papa, passando, possa benedirli e incoraggiarli. Quindi, se vogliamo dare una connotazione particolare alla visita di Papa Francesco a San Giovanni Rotondo, possiamo dire che egli viene sì per venerare Padre Pio, sì per incontrare i bambini della Oncologia pediatrica, ma viene anche per dire una parola di incoraggiamento ai giovani, non solo della nostra diocesi, ma a quelli di tutto il mondo.

Ascolta l'intervista a mons. Castoro:

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13 marzo 2018, 13:46